Ecco come funzionerà l’azionariato popolare della Ternana
Bandecchi ha appena annunciato, dopo averne parlato qualche giorno fa sui social, che lancerà un’iniziativa, praticamente inedita nel panorama italiano, per coinvolgere maggiormente i tifosi nella gestione (e nelle spese) della Ternana Calcio.
Vista la necessità, da parte di Unicusano, di trovare soci di minoranza per continuare a sostenere la squadra rossoverde, l’idea è quella di far partecipare proprio la tifoseria. Come?
Costituendo – ha spiegato Bandecchi – una SpA (che potrebbe chiamarsi “Club Tifo Ternana”) che arriverebbe a detenere fino al 30% della società. Quindi, tanto per capirci: il 70% rimarrebbe all’Unicusano, il 30% sarebbe di questa SpA Club Tifo Ternana.
Questa società avrebbe a disposizione circa 30mila azioni, dal costo di 8 euro l’una. Il 16% di queste azioni le compra già l’Unicusano. Le altre potranno essere acquistate (fino a un massimo di 15), da qualsiasi tifoso. Ecco che quindi il capitale sociale sarà di 240mila euro.
Ogni azionista dovrà – per ogni quota posseduta – versare 300 euro all’anno per contribuire alle spese della Ternana (quindi al massimo, con 15 azioni, 4500 euro all’anno). Se dovessero essere vendute tutte le quote, la SpA contribuirebbe con un massimo di 9 milioni di euro all’anno (di cui 1,5 pagati dall’Unicusano). Che naturalmente non saranno spesi tutti: si contribuirà in proporzione alle spese della società fino a un massimo del 30% delle spese. Quindi se dovessero servire tutti e 9 i milioni significa che la Ternana ne ha spesi 27 (ora ne spende meno).
Quindi se compro un azione della SpA Club Tifo Ternana, di fatto è come se possedessi lo 0,001% della Ternana.
Queste – più o meno – le coordinate a cui sta lavorando Bandecchi. E che nei prossimi giorni potrebbero diventare una concreta possibilità.