IL MOMENTO DELLA TERNANA – Come ogni derby anche quello tra Ternana e Perugia sfugge ad ogni previsione, a qualsiasi pronostico legato alla posizione di classifica o al blasone delle contendenti. Ad avere la meglio sarà, con ogni probabilità, la squadra capace di incanalare nel modo migliore le motivazioni forti accumulate durante la settimana, di mantenere la tensione giusta senza bruciare troppe energie nervose. La Ternana, così come il Perugia, sta vivendo un periodo positivo, segnato dalle due vittorie consecutive contro Bari e Spezia, anche se la classifica, cortissima, non autorizza alcun tipo di rilassamento.
Anzi la compagine di Tesser ha bisogno di punti per salvarsi il più rapidamente possibile. Al di là dell’avversario di turno, delle scaramanzie e delle pressioni ambientali. Nei giorni scorsi “soliti” problemi di carattere fisico per diversi giocatori ma anche tanti allenamenti con la presenza al campo di centinaia di tifosi entusiasti. Il loro calore non è mai venuto meno ma domani, con lo stadio pieno e la passione alle stelle, potrebbe davvero risultare determinante.
Buon derby a tutti!
IL MOMENTO DEL PERUGIA – Dopo il giro di boa la Ternana ha raccolto 18 punti (9 nelle ultime 10 gare) mentre il Perugia ne ha conquistati 24 (addirittura 23 nelle ultime 10 partite). Ecco perché alla venticinquesima giornata la Ternana (vittoriosa nel posticipo casalingo contro il Brescia) aveva 4 punti in più rispetto al Perugia (sconfitto a Vicenza) mentre adesso ne ha 10 di meno. Insomma, da metà febbraio in poi la compagine di Camplone vanta un parziale di 23 punti contro 9 rispetto a quella di Tesser. Un parziale che ha cambiato volto alla stagione delle Fere e dei Grifoni, capaci di uscire dalla mini-crisi attraversata all’inizio del girone di ritorno, tanto da arpionare (dopo il successo interno nel posticipo di lunedì scorso contro il fanalino di coda Varese) il quinto posto.
Tanto da sognare la promozione diretta (appena 4 le lunghezze di distacco rispetto al Bologna secondo, rinforzato nella classifica e rinfrancato nel morale dalla restituzione del punto di penalizzazione decisa nei giorni scorsi dalla Corte Federale). Tanto da approdare al derby con i favori del pronostico. Eppure, nonostante il tracollo subìto dalla compagine di Tesser da metà febbraio in poi (fortunatamente bloccato col doppio successo ai danni di Bari e Spezia) e la brusca accelerazione di quella di Camplone tra l’organico rossoverde e quello biancorosso non esiste un gap tecnico evidente. In realtà la stagione di queste squadre ha assunto una piega diversa dopo il mercato di gennaio (quasi ininfluente su una sponda, molto più incisivo sull’altra). Insomma, al di là delle motivazioni speciali che caratterizzano un derby così sentito da entrambe le tifoserie, il risultato non è affatto scontato.
Anche se la Ternana è ultima per rendimento casalingo (19 punti, scaturiti da 5 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte) e ha una differenza reti in passivo (31 gol segnati e 41 subiti) mentre il differenziale gol del Perugia è in attivo (41 reti messe a segno e 37 incassate). La sfida che si preannuncia in un “Liberati” sold-out è molto più equilibrata di quanto si possa pensare sulla base di quanto di diverso (di profondamente diverso) Gavazzi e compagni hanno combinato rispetto a Fossati e company. Il match è tutto da giocare e appare aperto ad ogni risultato.
TATTICA DA DERBY – Dapprima la rivoluzione nel mercato estivo, con 19 arrivi (Provedel dal Pisa, Baldan dal Latina, Crescenzi dal Novara via Roma, Del Prete dal Crotone, Flores Biostolfi dalla Juventud, Goldaniga dal Pisa, Lo Porto svincolato dal Siena, Vinicius dal Padova via Lazio, Fazzi dalla Fiorentina, Fossati dal Bari, Giacomazzi svincolato dal Siena, Lanzafame svincolato dopo una lunga squalifica, Lignani dal Varese, Taddei Ferrante svincolato dalla Roma, Verre dal Palermo, Falcinellio dalla V. Lanciano, Parigini dalla Juve Stabia, Pereira Vargazs dalla Lazio e Rabusic dalla H. Verona), 17 partenze (Stillo e Barison, Conti alla V. Lanciano, Franco alla Salernitana, Massoni al Monza, Scognamiglio al Benevento, Sini al Pisa, Vitofrancesco all’Alessandria, Carcione all’Arezzo, FIlipe Gomes al Lecce, Moscati al Livorno, Sanseverino al Savoia, Sprocati al Crotone, Eusepi al Benevento, Henty al N. Gorica, Insigne alla Reggina e Mazzeo al Benevento) e appena 6 conferme (i portieri Esposito e Koprivec, i difensori Comotto e Rossi, il centrocampista Nicco e l’attaccante esterno Fabinho), con la promozione in prima squadra del giovane Pozzebon.
Poi la rivoluzione nel mercato invernale, con altri 7 acquisti (Ardemagni dallo Spezia via Chievo V., Faraoni wx Watford dall’Udinese, Hegazy dalla Fiorentina, Mendez Olivera ex Penarol via Roma, Nielsen dal Pescara, Rizzo dalla Reggina e l’ex milanista Amelia svincolato dopo una fugace esperienza tra i dilettanti col Rocca Priora) e altre 6 cessioni (Del Prete al Catania, Esposito alla Salernitana, Flores Bistolfi al Matera, Pereira Vargas alla Lazio, Rabusic al Crotone e Rossi al Varese). Pertanto al momento a disposizione di mister Camplone ci sono soltanto 4 protagonisti della promozione dalla Lega Pro (Koprivec, Comotto, Nicco e Fabinho), con ben 22 volti nuovi (7 sei quali arrivati a Perugia a gennaio).
Eppure il tecnico biancorosso (apparso a rischio esonero dopo la sconfitta di Vicenza alla venticinquesima giornata) ha saputo assemblare in maniera rapida ed ottimale il materiale umano a sua disposizione, anche cambiando modulo (dal 4-3-3 di partenza al 4-3-2-1 della fase centrale della stagione al pià accorto 3-5-2 delle ultime settimane). A Terni i biancorossi potrebbero giocare (salvo sorprese o problemi fisici dell’ultima ora) con Koprivec tra i pali, Goldaniga, Giacomazzi e Mantovani in difesa, Crescenzi e Faraoni sulle corsie laterali, Nielsen (o Nicco), Fossato e Verre (o Fazzi ) in mezzo al campo e Ardemagni (o Fabinho o Lanzafame) in avanti. Ma esiste anche una soluzione più spregiudica, con Fabinho tornante offensivo a destra e col doppio centravanti Ardemagni-Falcinelli. E non è da scartare il ritorno al 4-3-3, con Fabinho e Lanzafame ai lati della prima punta Falcinelli.
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