Ci ha pensato, ci ha riflettuto e ha deciso. Si è fatto trascinare da quell’istinto appassionato che ne ha fatto un imprenditore di successo a livello internazionale e Renzo Rosso è sceso in campo per salvare il Vicenza che annaspa in attesa del playout e nel gorgo di un fallimento che ha visto deserte le due aste bandite dal tribunale. Quando erano circolate le prime voci erano arrivate delle smentite, ma senza chiusure definitive e quando ha fatto la sua scelta Rosso non si è perso in chiacchiere, ha messo sul piatto un assegno con una cifra cospicua, non molto inferiore al milione e 470 mila euro che rappresentava il prezzo minimo all’asta. Un assegno che è stato presentato alla cancelleria del tribunale da professionisti della O T B («Only the Brave»), la capogruppo della holding di Rosso, già proprietario del Bassano che milita nella stessa categoria del Vicenza e per questo l’unica via era inserirsi con una proposta d’acquisto extra-asta.
IL PROGETTO «Mi sono sentito in obbligo di dare una mano alle migliaia di tifosi e a un territorio che ha dato tanto alle mie aziende». Renzo Rosso lo ha spiegato così al Giornale di Vicenza, con tutto lo slancio di una scelta che ha un progetto serio. Rosso acquisterebbe il ramo d’azienda sportivo del Vicenza e quindi ne rileverebbe non solo la squadra, ma pure coppe, trofei, accordi in essere per l’utilizzo dello stadio, il settore giovanile. Subito dopo ci sarebbe l’incorporazione del Bassano nel Vicenza. «Diventeranno una sola società – ha spiegato ancora Rosso al giornale locale – e la stessa squadra di calcio, non una fusione, piuttosto un’alleanza». Con un punto fermo: la nuova compagine godrà del titolo sportivo del Bassano e quindi ripartirà dalla Serie C, ma potrebbe essere pure la B se il Bassano, che ha vinto la prima gara di playoff, dovesse arrivare in fondo. Il campo di gioco sarebbe il Menti, la maglia quella biancorossa, ma con dei richiami ai colori del Bassano.
PALLA AL GIUDICE Ora però serve il consenso del tribunale fallimentare che stava preparando una terza asta, ma se ci fosse Rosso ha già detto che sarebbe da considerare decaduta la sua proposta, definita «irrevocabile e immodificabile» e da perfezionare con l’acquisto del ramo d’azienda entro il 12 giugno e completare l’iscrizione al prossimo campionato entro il 30. «Mi auguro che una proposta di tale spessore venga valutata con l’attenzione dovuta – ha detto Gianni Grazioli, d.g. dell’Aic e componente del comitato dei creditori – l’ingresso di un imprenditore del suo calibro sarebbe un valore aggiunto per l’intero sistema». Ora la parola passa al tribunale. Intanto il Vicenza, affidato di nuovo a Nicola Zanini, si prepara alla sfida salvezza (andata il 19) con il Santarcangelo, che però dovrebbe fare ricorso contro i 2 punti di penalizzazione, con conseguente slittamento del playout
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