"Speravo di sbagliarmi e di esagerare, ma non è stato così. Siamo stati anche i primi a interrompere gli allenamenti. Un accordo che, d'intesa con Aic, Assoallenatori e medici sportivi, abbiamo prolungato sino al 3 aprile". Così Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ai microfoni di Raisport. Il numero uno della terza serie è stato il primo a fermare le squadre lombarde quando l'emergenza Coronavirus era ancora all'alba: "Ricominciare a maggio? Deciderá il virus, il ministro Spadafora ha indicato quella data. Noi, come la Lega di A e quella di B, abbiamo l'intenzione di arrivare in fondo alla stagione. Per quanto ci riguarda vuol dire completare i gironi e disputare playoff e playout. Quindi, magari, sforando sino al 10 luglio. Ma questo, ora, non è tanto importante.Il calcio deve capire l'umore della gente, che è spaventata. E' giusto concentrarsi su risorse e ricavi, perché altrimenti il sistema non reggerebbe, ma è necessario ripensare ai valori che trasmettiamo. Non dobbiamo apparire avidi e insensibili. Dobbiamo ripensare a tante cose. Ragionare senza coltivare ciascuno il proprio orticello. Se ci mostriamo spaccati, siamo finiti. La gente non capirebbe. E' l'ora di fare la pace e non la guerra".
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