La mano del Giudice Sportivo si è abbattuta come una mannaia sull'Ascoli. Il club bianconero dovrà pagare qualcosa come 25.000 euro di multe. Nello specifico sono 2 distinte le sanzioni comminate al club marchigiano.
La prima e più sostanziosa è di 20mila euro ed è stata elevata per "aver omesso di impedire, al impedire, al 26° del secondo tempo, l'ingresso nel recinto di giuoco di due persone non autorizzate che, arrivando in prossimità del terreno di giuoco, contestavano con atteggiamento intimidatorio ed espressioni gravemente ingiuriose l'operato arbitrale costringendo, pertanto, l'Arbitro ad interrompere la gara per circa un minuto e mezzo, reiterando tale atteggiamento anche al termine della gara all’interno degli spogliatoi; per avere inoltre suoi sostenitori, nel corso del secondo tempo, intonato ripetutamente un coro insultante nei confronti del Direttore di gara; per avere infine, al termine della gara, lanciato nel recinto di giuoco tre bottigliette di plastica una delle quali colpiva un calciatore della squadra avversaria causandogli momentaneo dolore".
La seconda, di 5mila euro invece è "per responsabilità diretta per il comportamento tenuto al termine della gara del proprio Presidente".
La gara in questione è quella persa in casa contro il Frosinone con un gol nato da un possibile fallo subito da un giocatore dell'Ascoli e non ravvisato dalla terna arbitrale.
Ovviamente il presidente dell'Ascoli Carlo Neri è stato sanzionato a sua volta con un'ammenda di 5mila euro: "per avere, al termine della gara, nel tunnel che adduce agli spogliatoi, contestato l'operata dell'Arbitro rivolgendo a quest'ultimo espressioni ingiuriose".
Ma il Giudice Sportivo non ha colpito solo l'Ascoli. Ci sono infatti altre tre società costretto a pagare.
Si tratta del Palermo che dovrà sborsare 12.000 euro "per avere suoi sostenitori, all'inizio del secondo tempo, lanciato nel recinto di giuoco un petardo che esplodeva vicino a due steward causandone lo stordimento; per avere inoltre, al termine della gara, lanciato nel settore occupato dalla tifoseria avversaria un petardo ed una bottiglietta di plastica semipiena"; della Spal costretta a sborsare 5.000 euro "per responsabilità diretta per il comportamento tenuto al termine della gara dal proprio Presidente" e del Venezia chiamata a mettere mano al portafoglio per 3.000 euro "a titolo di responsabilità, oggettiva, per avere propri raccattapalle rallentato, nel corso della gara, la regolare ripresa del giuoco".
E Tacopina presidente della Spal? Bene dovrà pagare 5.000 euro anche lui "per avere, al termine della gara, mentre l'Arbitro usciva dal terreno di giuoco, contestato veementemente quest'ultimo indirizzandogli espressioni ingiuriose".
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