Incontro con un ex-rossoverde: Romano Tozzi Borsoi

Incontro con un ex-rossoverde: Romano Tozzi Borsoi

Il millennio in cui viviamo si era aperto per i tifosi rossoverdi con uno dei periodi probabilmente più fulgidi degli ultimi quaranta anni, per via di una gestione societaria all’insegna della programmazione seria e dell’ambizione. Infatti solo tre anni prima al vertice societario era arrivato l’Ing. Agarini che aveva portato solidità economica e volontà di fare bene, con l’obiettivo dichiarato di riportare, dopo tanti anni, la Ternana in serie A.

Purtroppo poi le cose non andarono in quella direzione e a causa di problemi intercorsi nel tempo, Agarini cedette la Società alla famiglia Longarini, gestione che sarebbe durata dodici lunghi anni, con pochi alti e moltissimi bassi, con la conseguenza di allontanare la maggior parte della tifoseria rossoverde dalle sorti della squadra.

E’ proprio nei primi anni della nuova gestione societaria che arriva in maglia rossoverde un giocatore che poi sarebbe rimasto per cinque stagioni: Romano Tozzi Borsoi, un giocatore che ha fatto sicuramente bene, visto che di goal ne ha fatti abbastanza, anche se il rapporto poi finirà con la stagione probabilmente più amara degli ultimi quaranta anni della storia della Ternana: la retrocessione in C2 nel derby contro il Foligno nei playout della stagione 2010-‘11.

Tozzi Borsoi nasce a Roma il 16-02-1979 e cresce calcisticamente, nel ruolo di attaccante, nelle fila della Roma ma all’età dei 15 anni firma per l’Udinese da dove inizierà la sua vera carriera professionistica, che lo porterà a militare in una lunga lista di società italiane, prevalentemente di serie C, di D e dilettantistiche a fine carriera.

Oggi Tozzi Borsoi vive nella nostra città e continua a divertirsi con il calcio militando nella formazione dilettantistica del  Ferentillo Valnerina,

società dilettantistica del suo ex-compagno rossoverde Cardona.

1) Che bambino è stato? Ci descrive la sua famiglia?

La mia era la classica famiglia italiana degli anni ’80, con mio padre che lavorava e mia madre casalinga. I miei genitori mi hanno aiutato moltissimo nella mia passione per il calcio, seguendomi sempre nei miei impegni, accompagnandomi nei vari campi della periferia di Roma dove andavo a giocare.

Per quanto riguarda la scuola era mia madre a seguirmi e  “disperarsi” per il mio rendimento scolastico, perché indubbiamente il calcio lo preferivo (ride, n.d.r.).

2) Come e dove ha iniziato a dare calci ad un pallone?

Le mie giornate erano divise tra la scuola ed il calcio ed ho cominciato a giocare nei giardini del mio quartiere con i miei amici dell’epoca, dove passavamo i pomeriggi interi in combattutissime partite che terminavano solo quando il sole era sceso oltre l’orizzonte, poi all’età di cinque anni circa, sono andato in una piccola società del mio quartiere di Spinaceto. All’età di circa dieci anni sono stato preso dalla Roma e lì le cose sono diventate molto più serie ed impegnative. All’età di circa 15 poi sono andato alle giovanili dell’Udinese ed ovviamente la vita per me è cambiata molto visto che la famiglia non è potuta più starmi vicino come aveva fatto fino ad allora.

3) Arriva alla Ternana nell’estate del 2006. Quali i risvolti dell’operazione?

Venivo da una buona stagione in serie C1 con la Torres dove avevamo raggiunto i playoff, persi purtroppo nella semifinale.

Successivamente ci fu il fallimento della Società e quindi mi ritrovai svincolato. A quel punto, avendo diverse richieste di società di serie B e C, ovviamente optai per una di B, il Crotone, dove andai ma non mi trovai affatto bene. In quel momento mi cercò anche la Ternana, nella persona del D.S. Pesce, il quale mi aveva notato nella stagione precedente, ed a quel punto accettai immediatamente.

4) Solo due mesi prima la squadra rossoverde era retrocessa dalla serie B. Che ambiente trovò?

Io avevo scelto la Ternana perché volevo una società ambiziosa che puntasse alla promozione. La rosa di quella squadra aveva dei nomi importanti però solo una volta arrivato a Terni scoprii che molti di loro erano stati messi fuori rosa. Quindi tutto l’ambiente, ed io per primo, con il passare dei giorni e delle settimane durante il ritiro, sperava che sarebbero stati reintegrati, cosa che però non avvenne e questo creò ulteriore malumore tra la tifoseria.

Quella era una Società molto organizzata, che non aveva assolutamente problemi economici, ma che dal punto di vista gestionale lasciava purtroppo molto a desiderare.

5) Una stagione subito travagliata, con ben quattro allenatori che si avvicendarono sulla panchina rossoverde (Favarin, Raggi, D’Urso e Marino) e salvezza raggiunta solo all’ultima partita. Che esperienza fu quella per lei?

Fu una vera e propria impresa riuscire a venire fuori indenni da quella situazione di caos appena descritta. Ovviamente io, come gli altri miei compagni di squadra, facemmo di tutto per riuscirci ed alla fine ci riuscimmo, ma quanta fatica!!!

A livello personale fu pure soddisfacente, visto che realizzai dodici reti, però mi aspettavo sicuramente di più per la squadra.

Certo che per la tifoseria, dopo la delusione della retrocessione della stagione precedente, non fu un campionato di grandi soddisfazioni, ma tutt’altro!

Una Società quella che aveva potenzialità enormi e che invece, a causa della sua gestione, i risultati furono molto deludenti.

6) In quella stagione lei realizzerà anche il goal contro i grifoni nel derby di ritorno (Ternana-Perugia 2-1, il 29-04-2007), vittoria importantissima ai fini della salvezza. Lei che poi vestirà anche la maglia del Perugia, quali ricordi ha di quella giornata “particolare”, giocata a porte chiuse, con i tifosi fuori dal Liberati a tifare?

Chi non ha mai vissuto il clima che si crea prima, durante e dopo un derby non potrà mai capire fino in fondo cosa può significare!

Il derby umbro secondo me non ha nulla da invidiare alle stracittadine di serie A, addirittura forse è anche più sentito perché in questo caso su quella partita viene proiettata anche la rivalità sentitissima tra le due città, a livello generale e non solo calcistico. Quindi come si potrebbe non considerare una partita speciale quella partita?

In particolare, di quel giorno, ricordo i tifosi fuori dallo stadio che ci incitavano a vincerlo ed alla fine se ci siamo riusciti credo sia stato perché avevamo delle motivazioni maggiori.

Al termine della partita siamo usciti fuori a festeggiare con loro e le emozioni sono state veramente forti.

Certo se lo avessimo giocato davanti allo stadio pieno sarebbe stata tutta un’altra cosa perché il calcio senza tifosi non ha nessun senso.

7) Nella stagione successiva, 2007-’08, sulla panchina della Ternana arriva Mister Giorgini, il quale rimarrà, a fasi alterne, anche nelle due stagioni successive. Che allenatore è stato per il calciatore e l’uomo Tozzi Borsoi?

Dal punto di vista umano è veramente una gran brava persona, un vero signore. Lo posso affermare con cognizione di causa perché ho avuto modo di frequentarlo anche negli anni successivi.

Come allenatore era molto preparato professionalmente ma forse è mancato un po' in grinta e convinzione, sicuramente non è stata la stessa che aveva dimostrato precedentemente in altre piazze come Giulianova o Ancona, probabilmente anche a causa della situazione societaria problematica in cui si è trovato, con giocatori che arrivavano ed altri che ripartivano, senza avere mai una rosa certa. Basti pensare al caso di Candreva, partito senza che la Ternana potesse averne qualche vantaggio.

8) Nel campionato 2008-’09, a differenza dei due precedenti, lei gioca solo la metà delle partite, realizzando solo due goal. Cosa è accaduto?

A metà della mia prima stagione in rossoverde ho avuto un problema ad un ginocchio, con conseguente intervento chirurgico al termine della stessa. Problema però che mi sono trascinato per tutta la stagione successiva e durante l’estate del 2008 sono stato costretto ad un nuovo intervento. Questo ha fatto si che saltassi tutta la preparazione estiva e tutto il girone di andata, facendo ritorno in campo, con molta fatica, nel girone di ritorno. Tutto ciò naturalmente ha condizionato pesantemente quella mia stagione e, per certi versi, anche quelle successive.

9) In quel campionato si inizia con Mister Giorgini, sostituito all’undicesima giornata da Mister Baldassarri, con la Ternana che si salva solo nelle ultime giornate. Un campionato ancora una volta molto sofferto. Che ne pensa?  

E’ stata una sofferenza anche quella stagione, ma nei miei cinque anni in maglia rossoverde questa è stata purtroppo una costante. Quell’anno poi era tornato anche il derby con il Perugia, oltre a quello contro il Foligno, ed io ci tenevo tantissimo a giocarlo, invece in quello di andata al Liberati (Ternana-Perugia 0-1, il 19/10/2008) non venni nemmeno convocato.

In quel momento ero stato messo un po' in disparte e si parlava di una mia cessione al mercato invernale. Cosa poi che per fortuna non accadde e terminai la stagione rientrando normalmente nella rosa.

10) Campionato 2009-’10: si inizia con Mister Baldassarri in panchina, sostituito da Mister Domenicali prima e dal ritorno di Mister Giorgini poi.

Una stagione caratterizzata da un’altra cocente delusione, con la possibilità di accedere ai play-off sfumata all’ultima giornata (Reggiana-Ternana 1-0, il 09-05-2010) a favore proprio della squadra emiliana. Che ricordo ha di quell’esperienza?

Ennesima grande delusione!

In quel campionato arrivò qualche giocatore importante per la categoria, come Concas e Perna, e partimmo molto bene, vincendo cinque partite sulle prime sei giocate ed al termine del girone di andata eravamo terzi a soli due punti dalla vetta.

Dopo la vittoria contro l’Andria (Ternana-Andria 2-1, il 20/12/2009) alla prima di ritorno eravamo addirittura secondi in classifica, però nonostante questo i tifosi erano sfiduciati per il comportamento della Società. Arrivammo a quella partita decisiva per l’accesso ai playoff contro la Reggiana con tutto l’ambiente che non credeva alla possibilità di promozione e la squadra risentì pesantemente di questo clima negativo ed alla fine arrivò quella sconfitta.

11) Arriviamo dunque alla stagione probabilmente più deludente degli ultimi quaranta anni per tutto l’ambiente rossoverde, quella della stagione 2010-’11.

Ancora una volta un tourbillon di allenatori sulla panchina delle Fere: Gobbo, Orsi ed infine Giordano ed un campionato terminato con la sconfitta nei playout nel derby contro il Foligno (Foligno-Ternana 1-0, 29-05-2011; Ternana-Foligno 1-1, il 05-06-2011), con un goal subito al 93° nell’incontro del Liberati.

A Terni ancora ci si chiede cosa sia successo! Lei che cosa mi dice a tal proposito?

Per assurdo quella fu la prima stagione che la Società aveva fatto una programmazione seria, scegliendo un allenatore preparato, che io conoscevo perché lo avevo avuto a Vercelli, arrivarono dei giocatori giovani validi ed infatti facemmo una preparazione ed il pre-campionato in maniera più che ottima. Poi con l’arrivo in Società di Deodati e l’acquisto di giocatori che erano quasi tutti a fine carriera, con il cambio continuo di allenatori, l’ambiente si sfaldò ed il gruppo esplose in mille pezzi. Insomma una situazione talmente complicata che le conseguenze non potevano essere altro che quelle!!!

Per quanto riguarda quella partita dei playout ancora pure io mi chiedo come sia stato possibile!!!

12) Dopo quella sofferta stagione lei lascia definitivamente la Ternana per approdare al Perugia. Immagino che saprà quante polemiche ha scatenato questa sua scelta. Perché chiese di essere ceduto???  

Non è assolutamente vero che chiesi io di essere ceduto!!!

Era scaduto il contratto ed ho aspettato fino alle convocazioni del ritiro, sperando di essere chiamato, cosa che invece non avvenne. A quel punto andai di mia spontanea volontà in sede a parlare con Zadotti per capire cosa avevano intenzione di fare. Mi disse che potevo stare tranquillo perché sarei stato sicuramente riconfermato, invece poi successivamente ho saputo dal mio procuratore che non c’era nessuna intenzione di farlo. A quel punto mi hanno contattato dal Perugia e pur con un contratto meno favorevole, ho accettato di andare, pur cosciente di quante polemiche avrebbe scatenato questa mia scelta.

13) Con la maglia rossoverde lei ha giocato i derby sia contro il Perugia che contro il Foligno. Ricorda l’aria che si respirava nell’ambiente del tifo rossoverde per queste attesissime partite?

Prima di venire alla Ternana il mio amico ex-rossoverde Peluso mi aveva descritto quanto era sentito il derby umbro, soprattutto quello contro i grifoni, ma solo quando poi l’ho vissuto in prima persona mi sono reso conto veramente che lo era ancora di più di quanto immaginassi!

Mi impressionò tantissimo il primo derby da me giocato, a Perugia, quando passammo in vantaggio, però alla fine uscimmo sconfitti (Perugia-Ternana 2-1, il 10/12/2006). Al triplice fischio finale andai con i miei compagni sotto la Curva Sud degli ospiti, dove c’erano 3000 tifosi rossoverdi, e vidi in molti le lacrime sui loro volti. Un’immagine che mi sono sempre portato dietro da allora! Per fortuna poi ci rifacemmo al ritorno quando vincemmo con lo stesso punteggio, anche se si giocò a porte chiuse, ed io segnai un goal (Ternana-Perugia 2-1, il 29/04/2007).

Per quanto riguarda il derby contro il Foligno in realtà devo dire che si sentiva molto meno da parte dell’ambiente rossoverde, sicuramente di più dall’ambiente folignate, e forse è anche sbagliato considerarlo come un vero e proprio derby.

14) Nella sua militanza con la Ternana lei ha avuto tre presidenti: Dominicis, Deodati e Zadotti. Quali le differenze tra i tre?

Nei primissimi tempi della mia militanza in rossoverde ero io che mi rapportavo con la dirigenza della Ternana nella persona di Simone Longarini. Suo padre invece ho avuto modo di incontrarlo una sola volta ad una riunione, dove era presente anche Deodati. Poi successivamente sono arrivati alla dirigenza i fratelli Montemari ed il rapporto da quel momento era esclusivamente con loro.

Il Presidente Dominicis in realtà non si vedeva quasi mai con noi calciatori, mentre Deodati c’è stato per poco tempo e comunque era una persona con cui ci si stava bene insieme perché molto simpatico. Con Zadotti ho avuto un breve rapporto perché poi io ho lasciato la Ternana.

In realtà, dietro alle tre presidenze, c’era sempre la famiglia Longarini, che decideva veramente le vicende societarie.

15) In maglia rossoverde ha realizzato ben 42 goal in campionato e 4 in Coppa Italia. Quale è quello più bello tecnicamente e quello che ricorda con più orgoglio, magari per la sua importanza?

Quello che ricordo con più orgoglio sicuramente quello del derby contro il Perugia di cui parlavo prima. Ha significato la vittoria ed è stata una bella emozione anche al termine quando siamo andati a festeggiare con i tifosi che erano fuori dallo stadio.

Quello più bello tecnicamente, probabilmente il secondo della doppietta che feci al “povero” Mancini, portiere della Salernitana (Ternana-Salernitana 2-0, il 28/03/2007).

16) Quale è il ricordo più bello della sua esperienza in casacca rossoverde? Ed il più brutto?

Più che un ricordo negativo in particolare il discorso è più generale, dove il rammarico nasce dal fatto che con il senno di poi devo dire di aver vissuto il periodo top della mia carriera proprio in uno dei periodi più negativi della Ternana, dove c’erano una quantità infinita di problemi a livello societario, dove si investiva sempre una bella cifra ma con i risultati sempre scadenti. Dopo la prima stagione, quando le cose si erano capite che non andavano come avevo sperato, avevo molte richieste di società di serie C e B, ma io mi sono intestardito nel voler continuare con la Ternana, sempre con la speranza di poter fare un campionato al vertice, per tentare di vincerlo e riportare la squadra in serie B. Invece la fine fu quella che fu, con la triste retrocessione in serie C2!

Anche per l’aspetto positivo faccio un discorso generale e dico di aver vissuto cinque anni dove mi sono sentito importante per la squadra, attivamente partecipe nel tentativo comunque di risalita.

17) Chi è il suo compagno di squadra nei suoi cinque anni di militanza rossoverde che secondo lei aveva le maggiori qualità tecniche?

Sicuramente Candreva! Già si capiva che aveva delle qualità, sia tecniche che caratteriali, superiori e che era destinato ad una carriera importante. Poi in quei cinque anni ce ne sono stati molti altri di buona qualità ma lui sicuramente aveva quel qualcosa in più che lo ha poi portato dove è arrivato.

18) In quei suoi cinque anni di Ternana con chi si è trovato meglio come partner in attacco?  

Un compagno che aveva ottime qualità tecniche era Scappini, il quale aveva il goal nel sangue, anche se a Terni non ha avuto molte possibilità di emergere. Mi piacevano molto anche Perna e Rigoni, i quali anche loro hanno trovato poi fortuna lontano dalla Conca.

19) Con chi instaurò, tra i suoi ex-compagni, le amicizie più importanti nei suoi anni di Terni?

Con Cardona c’è stato sempre un legame molto stretto perché lui, essendo ternano, era sempre da esempio e da stimolo per tutti i suoi compagni di squadra a dare il massimo dentro il campo, ci teneva veramente tantissimo a fare bene. Con lui ci lega ancora una bella amicizia e lo dimostra anche il fatto che io ed altri ex-rossoverdi militiamo nella squadra del Ferentillo Valnerina, di cui lui è il presidente. Stesso discorso anche con Cejas e Papini, poi Scappini, Cherubini, ecc.

20) Quale è stato l’avversario più “rognoso” che ha incontrato, quello che le ha creato veramente dei grattacapi in campo? E perché?

In quegli anni c’erano diversi difensori che erano considerati dei “picchiatori” ed in campo era sempre battaglia dura. Un nome su tutti: l’ex-rossoverde Maurizio Caccavale, il quale militava nel Taranto. Uno che non te le mandava certo a dire!

21) Come mai la scelta di rimanere a vivere a Terni?

La mia, e quella di mia moglie, è stata una scelta voluta. Ho sempre desiderato di vivere in una città non troppo grande, a misura d’uomo, e Terni ha queste caratteristiche. Se ci aggiungiamo il fatto che i miei figli sono nati e cresciti qua, hanno fatto le scuole qua, ed inoltre è a solo un’ora di distanza dalla mia città natale, Roma, il gioco è presto fatto.

La carriera di Tozzi Borsoi in rossoverde:

2006-’07 (Serie C1): Presenze in campionato: 27,

Goal realizzati: 12                                                                                                                                                           Presenze in Coppa Italia di serie C: 0, Goal realizzati: 0

Presenze in Coppa Italia: 1, Goal realizzati: 0

2007-’08 (Serie C1): Presenze in campionato: 30,

Goal realizzati: 9                                                                                                                                                           Presenze in Coppa Italia: 0, Goal realizzati: 0

2008-’09 (Serie C1): Presenze in campionato:19,

Goal realizzati: 2                                                                                                                                                           Presenze in Coppa Italia: 1, Goal realizzati: 0

2009-’10 (Serie C1): Presenze in campionato: 27,

Goal realizzati:7   

Presenze in Coppa Italia di serie C: 1, Goal realizzati: 0                                                                                                                                          Presenze in Coppa Italia: 2, Goal realizzati: 3

2010-’11 (Serie C1): Presenze in campionato: 32,

Goal realizzati:12                                                                                                                                                           Presenze in Coppa Italia di serie C: 1, Goal realizzati: 1                                                                                                                                          Presenze in Coppa Italia: 2, Goal realizzati: 0

La carriera di Romano Tozzi Borsoi:

1989-’93: Roma (giovanili)

1993-’94: Ladispoli (giovanili)

1994-‘98: Udinese (giovanili)

1998-‘99: Battipagliese (Serie C1) (Presenze: 16; goal: 1)

1999-‘00: Sanremese (C2)              (Presenze: 24; goal: 5)

2000-‘01: Montevarchi (serie C2)  (Presenze: 29; goal: 1)

2001-‘02: Savona (serie D)             (Presenze: 7; goal: 0)

Gen. 2002:  Borgomanero (serie D) (Presenze: 25; goal: 14)

2002-‘04: Pro Vercelli (serie C2)   (Presenze: 56; goal: 8)

2004-‘06: Torres (serie C1)            (Presenze: 50; goal: 14)

2006-‘11: Ternana (serie C1)         (Presenze: 134; goal: 42)

2011-‘13: Perugia (serie C2)          (Presenze: 35; goal: 9)

2013-‘15: Sambenedettese (Eccellenza e serie D)

                                                        (Presenze: 57; goal: 42)

2015-‘16: Civitanovese (Eccellenza) (Presenze: 25; goal: 12)

2016-‘19: Giulianova (Promozione ed Eccellenza) 

                                                        (Presenze: 89; goal: 54)                           

2019-‘21: Ferentillo Valnerina (2° e 1°Cat.) (Presenze: ?; goal: ?)

                                                                        Marco Barcarotti

(intervista realizzata nell’Aprile 2020)

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