Intanto a Vicenza è guerra fredda tra tifoseria e proprietà

I cori della curva contro la nuova maglia hanno mandato su tutte le furie il presidente Rosso che ha reagito con… il dito medio

Altro che festa dopo la vittoria con la Ternana. Vicenza continua ad essere una polveriera. Il successo contro i rossoverdi sembra essere passato in secondo piano. Ora a tenere banco c'è la questione maglia nuova (CLICCA QUI). Durante il match la curva dei vicentini ha criticato con cori l’iniziativa del presidente Rosso. Lui si è prima infuriato e poi ha mostrato il dito medio ad alcuni tifosi. Morale della favola, la Curva Sud ha annunciato che non parteciperà, ai festeggiamenti per il 120 anni del LaneRossi corredato da una presa di posizione nei confronti della società:

“Annunciamo, non senza dispiacere, che l’evento per i 120 anni programmato mercoledì 09/03 allo stadio Menti è ANNULLATO. Non verrà portata avanti nessuna iniziativa che necessiti di permessi e collaborazioni da parte di chi si rivolge a noi col dito medio o dandoci dei “pezzenti”. Festeggeremo comunque questa ricorrenza, a modo nostro, ma lo faremo senza scendere a patti con chi ci vorrebbe come una banda di lacchè, pagliacci e circensi al seguito.

Dal 2018, quando si è instaurata la nuova società, abbiamo offerto la nostra fiducia incondizionata, anche a costo di inimicarci quella parte di tifoseria che non vedeva di buon occhio i nuovi arrivati e mordendoci spesso la lingua di fronte a scelte machiavelliche o errori di “gioventù”. Il tutto cercando di instaurare un dialogo mai nato, ma in compenso già chiuso.

Succede poi che i 120 si avvicinano e che si cerca di organizzare qualcosa di importante, mentre il caro Renzo si ricorda di aver partorito una terza maglia “particolare” o comunque fuori dai canoni standard, che sceglie di lanciare sul mercato proprio in concomitanza con la ricorrenza. Che la maglia piaccia o meno è SOGGETTIVO E NON E’ IL PROBLEMA, ne abbiamo avute anche di più brutte, ma visto che era stata creata già da un anno e mezzo, ci siamo mossi immediatamente chiedendo di aspettare a lanciarla, evitando proprio la settimana del compleanno, per il quale sarebbe stato più azzeccato un tributo alla storicità delle strisce bianco-rosse, magari con un richiamo al passato o una patch celebrativa. Niente, menefreghismo totale. E siccome non ci è stata data risposta, ci siamo sentiti in dovere di manifestare il nostro dissenso in maniera meno discreta, con un coro APPLAUDITO DA TUTTO LO STADIO. La controbattuta dell’elegante presidente è stata un dito medio rivolto alla Curva, una minaccia (“questa me la pagano”) e altri borbottii poco piacevoli uditi dagli astanti.

Finita la partita, l’umile condottiero di OTB ha raggiunto davanti alla Conchiglia d’Oro un folto gruppo di tifosi, che si stava dirigendo verso le proprie auto, abbassando il finestrino e chiedendo rispetto per colui che “ha cambiato il mondo della moda”, dando a noi dei pezzenti con un nuovo dito medio ben in vista.

Ci scusiamo se ci siamo dilungati nella spiegazione, ma vista la premura della società di chiedere il silenzio ai giornalisti in tribuna, non vorremmo passare poi noi per maliziosi o capricciosi, del tipo che non ci piace la maglia e quindi vogliamo litigare. E’ giusto essere chiari.

Purtroppo, stimato Renzo Rosso, il Vicenza non è solo un’azienda, ma un patrimonio di storia e tradizione, con tifosi non disposti ad accettare imposizioni da yes man e capaci di pensare e criticare. Con una Curva ancora in grado di riempire un settore e sbancare il botteghino nonostante un calvario chiamato campionato. Non vogliamo tirar dentro questo scontro tutto il pacchetto di soci, che nulla c’entra in questo caso, ma è inevitabile che ad un’azione scaturisca sempre una reazione.

Poco cambierà per noi, saremo su quei gradoni sempre e comunque cercando di spingere ancora questi colori al “miracolo” chiamato salvezza e se così non sarà, NOI resteremo sempre al nostro posto, in C o in qualsiasi altra categoria, per l’onore di questa città e di questa maglia a righe verticali biancorosse!”