Marilungo lascia il calcio: una Fera sfortunata

Marilungo lascia il calcio: una Fera sfortunata

Guido Marilungo ha chiuso la sua carriera. Ha deciso di smettere, a 35 anni da compiere. E lo ha fatto dopo una stagione giocata con la squadra della sua città: il Montegranaro, in Serie D. Ha chiuso dove aveva iniziato, ha chiuso con una vittoria e con la consapevolezza di aver fatto il massimo, senza alcun rimpianto. "Sono contento di smettere con una vittoria – ha dichiarato Marilungo ai microfoni di IGSport47 – Sono contento di quello che ho fatto in questi anni, mi sono divertito e mi sono tolto tante soddisfazioni. Prima o poi uno deve smettere ed io avevo deciso un mese fa. Il momento più bello è stato il mio esordio in Serie A, con la Samp, anche perché nel primo tempo ho fatto una doppietta e davvero mi sembrava di vivere un sogno. E’ stato certamente il momento più bello”

Di momenti ce ne sono stati altri vista la carriera che poi ha fatto Marilungo. Lecce, Atalanta, Empoli, Spezia, Lanciano, Cesena. E naturalmente Ternana. Non è arrivato nel momento migliore della storia rossoverde. Il momento di transizione, una squadra che non riusciva a venire fuori dalla mezza classifica, nonostante le ambizioni di vincere il campionato. Probabilmente la Ternana è stata l’ultima grande squadra in cui ha giocato (prima dei tanti prestiti in giro) e quella che – se le cose fossero andate bene – gli avrebbe potuto regalare un rilancio della carriera.

Per la maglia rossoverde ha iniziato a giocare in Serie C, dopo 10 stagioni fra A e B. A lui era legato il rilancio e non è andata come per primo Marilungo avrebbe sperato. Il primo anno (quello con De Canio in panchina ad iniziare il campionato e concluso con Gallo dopo l’interregno Calori) ha realizzato 10 gol, la stessa cifra dell’anno precedente a Spezia in B. Era partito fortissimo, con 6 reti nella parte iniziale del campionato. Poi ha rallentato, così come la squadra che addirittura si era piantata. 

L’anno seguente il rendimento però cala ancora. Parte benissimo con una doppietta alla prima partita contro il Rieti. Poi complice anche la presenza in rosa di altri attaccanti di livello come Ferrante, Vantaggiato, Partipilo e Torromino i minuti diminuiscono in maniera proporzionale ai gol che non arrivano. A fine stagione (quella poi interrotta dal covid a marzo comunque con la Reggina che aveva preso il largo) saranno 3. Di fatto finisce qui la sua avventura con la Ternana. 

Ma per un attaccante con le valige come lui, la Ternana rappresenta comunque la squadra dove Marilungo ha giocato più partite in generale (73 fra campionato e coppe) e quella in cui ha segnato più gol (13 conditi da 4 assist). Nonostante questi numeri però non è certo il periodo migliore della carriera di Marilungo.

Lo ricordiamo comunque con grande affetto. Perché non si è mai nascosto. E in un periodo obiettivamente complicato per la Ternana ci ha sempre messo la faccia e non ha mai tirato indietro la gamba (come si dice in questi casi), giocando anche non in perfette condizioni fisiche (cosa che sicuramente ne ha condizionato il rendimento). 

Ha fatto parte della storia della Ternana. Una Ternana che avrebbe potuto vincere la coppa Italia di C, senza riuscirvi (persa in finale contro la Juventus U23). Una Ternana con grande ambizioni ma con meno idee chiare di quante ne avrebbe avute poi in seguito. Una Ternana che si aggrappava a lui e alla sua classe, ma che non è riuscita a tirarsi su.

Persona vera, sincera, schietta, solare. Per il momento si chiude una parentesi della sua vita. Probabilmente la più importante. Ora si godrà le vacanze e poi deciderà il suo futuro. Magari ancora nel calcio. Ci fa un enorme piacere abbracciarlo, virtualmente. E che per ricordasi della sua carriera i suoi amici abbiano voluto “festeggiare” con la foto che vedete in testa all’articolo (foto presa dal sito TVRS.IT). Tutte le sue maglie: e ce ne sono due della Ternana! Buona vita, Guido!