"Sicuramente è stata un'annata indimenticabile sotto tutti i punti di vista. Si è creato un gruppo favoloso, poi a livello di risultati sappiamo tutti com'è andata a finire; la cosa che mi ricordo di più è però il legame che si era creato, ci sentiamo ancora oggi. In questo sport il gruppo fa la differenza e serve per raggiungere risultati importanti", così interviene a TN uno dei protagonisti di quella stagione fantastica.
Sei passato dall'incubo della retrocessione al sogno della promozione in pochi mesi. Te lo aspettavi di vincere l'anno del ripescaggio?
Personalmente non mi aspettavo di vincere subito, siamo partiti in ritiro che eravamo veramente in pochi, circa sette o otto persone, poi
gli acquisti sono diventati sempre più importanti. Quando abbiamo vinto a Taranto abbiamo iniziato a crederci perchè era la squadra da battere.
Tu quella stagione avevi segnato 12 gol in tutte le competizioni. Possiamo dire che è stata una delle stagioni più prolifiche della tua carriera sia per i gol che per le prestazioni?
Io ho mantenuto sempre questa media gol in categoria, però in quella stagione ho saltato anche le ultime sei gare a causa dell'infortunio alla caviglia,
quindi facendo i calcoli è stata la mia migliore stagione.
Qual è stato il momento in cui hai pensato di poter vincere il campionato?
Non pensavamo tanto a vincere il campionato, ma dall'inizio si era creato un bell'ambiente, quindi si andava al campo con piacere, poi i risultati
erano positivi ed alla fine abbiamo iniziato a parlarne tra di noi della possibile vittoria finale. Al ritorno con il Taranto abbiamo avuto la consapevolezza di
poter vincere il torneo.
Quando sei tornato a Terni da avversario il pubblico ti ha applaudito. Com'è il rapporto oggi con i tifosi rossoverdi?
E' bellissimo, ricevo sempre messaggi e vedo che ho lasciato un bel ricordo, come i tifosi lo hanno lasciato a me, perchè come ho sempre detto
Terni è stata la mia seconda casa: ho giocato quattro anni in cui ho vissuto di tutto, da momenti brutti ad altri bellissimi.
Due fantasisti nella rosa attuale sono Partipilo e Falletti. Cosa pensi di questi due giocatori?
Falletti lo conosco perchè arrivò insieme ad Avenatti l'anno in cui ero ancora in rossoverde. Si era subito vista la sua qualità, sull'uno contro uno
è tra i più forti sia in Serie C che in B, ti fa fare il salto di qualità. Partipilo anche è un buon giocatore, è diverso rispetto a Falletti perchè è sinistro,
però sono due ottimi calciatori che il loro ruolo lo interpretano alla grande: saltano l'uomo e creano superiorità numerica.
Ora sei in Serie D e hai segnato 8 reti. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Fino a quando il fisico mi supporterà io continuerò a giocare, ma quando smetterò mi piacerebbe allenare, infatti ho già preso il patentino da allenatore a Coverciano. Vorrei comunque partire da un settore giovanile, perchè penso che per fare l'allenatore si debba partire dal basso per poi salire, come ho fatto da calciatore quando iniziai dall'Eccellenza fino ad arrivare in Serie B.
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