#Palumbo: “Siamo pronti a stupire, Terni il mio posto del cuore”

Il capitano rossoverde si è raccontato ai microfoni di Gianluca di Marzio: “Il mio esordio in Serie A come favola per la buonanotte”

#Palumbo: “Siamo pronti a stupire, Terni il mio posto del cuore”

"Sai io vengo da Scampia, le cose non sono sempre state facili", inzia così il suo racconto Antonio Palumbo, capitano e pilastra della Ternana di oggi ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Queste la sa intervista integrale:

 – "Ho visto tanta gente sbagliare strade e perdersi. Devo dire grazie alla Ternana”;

“No da parte del Napoli? Giocare per la squadra della propria città è il sogno di ogni bambino, ma io ero un ragazzino, non la presi come una tragedia.     Non fosse stato per i miei genitori probabilmente avrei smesso. Dopo ogni partita piangevo perché volevo tornare a casa. Sono stati loro a darmi la spinta per restare e farmi valere. Gli dirò sempre grazie”;

– “Per me i momenti chiave sono due. Il primo è stato quando è nato mio figlio Filippo. Io avevo vent’anni e ho mi sono detto ‘ora diventi uomo per davvero, non sei più solo. Il secondo invece è l’esordio in Serie A con la Samp di Ranieri. Ma attenzione. La scena chiave per me non è essere entrato contro la Fiorentina, ma è stato scendere in campo tre giorni dopo con la Ternana contro la Casertana. Un bel salto all’indietro. Però mi ha dato quella spinta in più, credimi. Messaggio arrivato in pieno. Se fossi sceso in C con un’altra testa, sentendomi un campione probabilmente non sarei dove sono adesso”;

– (Sull'esordio in A, n.d.r.) “Ho ancora in brividi. È stata un’esperienza speciale, vanno tutti a tremila. E poi che te lo dico a fare stai in spogliatoio con Quagliarella, Gabbiadini e tanti altri campioni. Gente che ha vinto campionati e giocato con i migliori. La cosa più importante che ho imparato da loro è stata l’umiltà”;

– “Terni sarà sempre il mio posto del cuore. Ho sempre trovato la forza di rialzarmi, lontano dalle pressioni e dai riflettori. E quest’anno siamo pronti a stupire, anche se ovviamente ci aspettano tante battaglie. Ma guai a chiamarci sorpresa. Siamo un gruppo forte e lo dimostreremo”.