Per Salim Diakitè c’è la sospensione condizionale della pena
Il giocatore, ai tempi della Ternana, fu protagonista di una “incompresione”
Si è chiusa la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Salim Diakité ai tempi giocatore della Ternana e oggi tesserato del Palermo.
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“Il giudice ha preso atto di due aspetti: Salim Diakité ha integralmente risarcito le persone asseritamente offese, dunque è venuto meno l’interesse nel poter stare nel giudizio ha revocato nella parte civile. Inoltre è stato dato a livello documentale e confermato dagli avvocati che sono state corrisposte anche le spese legali agli avvocati stessi” ha spiegato a TernanaNews.it il legale del difensore francese Gianmaria Daminato.
I legali del difensore avevano ipotizzato di giungere ad un rito alternativo che fosse quello abbreviato che consente di ottenere, nella peggiore delle ipotesi uno sconto di un terzo della pena. “E’ evidente – spiega Daminato – che vista la condotta processuale avuta da Salim Diakitè (interrogatorio fatto in sede di 415 bis., presentazione alla prima udienza davanti al giudice, pagamento del risarcimento alle tre persone offese e soprattutto pagamento anche delle spese legali), il giudice ha ritenuto che Salim nell’ambito di una pena concordata che sarebbe stata di 5 mesi ha pieno diritto ad avere la sospensione condizionale della pena e quindi non c’è necessità di svolgere lavori di pubblica utilità e di pagare una multa”.