Popescu al GdU: “Ravanelli mi disse che valevo zero, l’ho fatto ricredere. Gioco aggressivo? Vi spiego perchè. E su Dianda…”
Tanti spunti interessanti nella lunga intervista rilasciata da Stefan Popescu al Giornale dell'Umbria, di cui riportiamo i passaggi salienti, a partire dalla sua storia con l'Ajaccio: "L'esperienza all'Ajaccio? Mi ha fortificato, non è stata certo positiva, ma mi ha insegnato a lavorare duramente. Prima dell'approdo in Corsica mi sono goduto le prime vacanze dopo tanto tempo, arrivando in ritiro con sei chili in più e la pubalgia, trascurata, che mi portavo dietro dalla precedente stagione: Ravanelli quasi mi cacciò, dicendomi che valevo 'zero'. Poi lo staff mi disse: 'Domani ti alleni alle 5 di mattina' ed io c'ero. Non ho giocato col Psg solo per problemi di transfer, ma poi ci sono stato sempre".
Popescu parla anche, ovviamente, di Ternana: "Tesser mi aveva detto, all'inizio, che prima o poi il mio momento sarebbe arrivato: così è stato ed ho fatto di tutto per non farmelo sfuggire, quando è capitato. Col Lanciano non meritavamo di perdere, perchè, pur non facendo la migliore delle partite, abbiamo giocato sicuramente meglio di loro: poi, quel rigore alla fine c'era tutto. Io gioco sempre aggressivo: l'allenatore mi dice a quale uomo togliere la palla ed io lo faccio, punto. In allenamento entro duro per i miei compagni, perchè poi in partita gli avversari non vanno per il sottile: così loro si abituano ai contrasti duri ed io alla marcatura stretta. Poi, a me piace essere, sì, aggressivo, ma mai scorretto: non voglio mai essere ammonito e rischiare la squalifica, non voglio perdere il posto! Siamo un bel gruppo, forte, compatto, fatto di amici. Se Felipe nelle ultime 3 partite segna 4 gol, non avremo problemi! E non vedo l'ora che torni in campo anche Salif Dianda: stiamo tanto insieme, siamo amici e conosco la sua storia, so quanto ha sofferto e quanto ha lavorato con il prof. Renosto. Lo aspetto alla ripresa perchè sarà un grande rinforzo, abbiamo davvero bisogno di lui".