Presunto stupro: rito abbreviato per i 5 giocatori della Virtus Verona. A ottobre l’udienza

Prosegue la vicenda giudiziaria che ha riguardato cinque calciatori che all'epoca dei fatti, gennaio 2020, militavano nella VirtusVecomp Verona: l'accusa per i cinque ragazzi, ora imputati, è di stupro ai danni di una 20enne.

Come riferisce il Corriere di Verona, si è tenuta ieri l'udienza preliminare a porte chiuse, dove "si è presentata per la prima volta la vittima, costituendosi con l’avvocato Federico Lugoboni: «È indubbio – sostengono – che la parte civile ha subito un indiscutibile danno patrimoniale e non patrimoniale», la cui quantificazione «può essere indicata in questa fase nella misura di 100mila euro, di cui una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 75mila euro».

Stando al pm, l’avrebbero intenzionalmente fatta bere più di loro: «Eppure glielo avevo detto che ero a digiuno e non avevo cenato», li ha poi denunciati la studentessa, secondo cui gli imputati avrebbero comunque continuato a farle assumere alcol per poi approfittare di lei".

Gli imputati, come prosegue il quotidiano, respingono in blocco l'accusa, "avvalorando invece la tesi che la presunta vittima fosse consenziente e che si sia trattato di «una piacevole serata» tra giovani".

Di questo, se ne tornerà a parlare nella prossima udienza, prevista a ottobre, "quando verrà discusso il rito abbreviato che ieri è stato ufficializzato dai difensori Eleonora Puttini, Roberto Canevaro, Luca Bronzato e Alessandro Avanzi: in caso di condanna, come previsto dal codice, gli accusati usufruiranno dello «sconto» di pena pari a un terzo".