Serie B, Assemblea di Lega: troppe 4 retrocessioni e no a seconde squadre

Incontro con il presidente federale Gravina. Balata: Necessari nuovi criteri per l’accesso ai campionati e la difesa delle competizioni nazionali

Assemblea di Lega B oggi in videoconferenza con tutte le società presenti. Invitato dal presidente della Lega B Mauro Balata, il presidente federale Gabriele Gravina ha illustrato i principi generali e le linee guida del piano strategico del calcio italiano che la Figc sta completando in queste settimane, ringraziando ‘la lega e i club per la disponibilità nel dare un contributo al percorso progettuale delle riforme, in particolare quelle sulla sostenibilità economico-finanziaria’.

Nel suo intervento, Balata ha ricordato il documento inviato nelle scorse settimane alla Figc e alle componenti federali con il quale la Lega B ha avanzato misure per garantire una maggiore stabilità economica, introducendo nuovi e più stringenti criteri per l’accesso alle competizioni, nonché proponendo l’introduzione di una tax credit per chi investe su infrastrutture e giovani, due asset in grado di determinare sviluppo economico e sportivo. Balata ha anche espresso preoccupazione sul fatto che le nuove competizioni internazionali possano provocare effetti negativi non solo in termini economici ma anche sociali impattando sulle tradizioni, sulla storia e sui tifosi dei campionati domestici, precisando che ‘è necessaria quindi un’interlocuzione seria e robusta prima che questi effetti diventino irreparabili’. 

Nel dibattito che si è aperto, i presidenti delle società hanno sottolineato la grande coesione fino a oggi dimostrata all’interno della Lega B su diversi temi come l’innalzamento dei controlli economico-finanziari e la difesa dei tornei nazionali. Si è ricordato come le quattro retrocessioni, oltre a rappresentare uno squilibrio con le promozioni, provochino un vulnus per la stabilità economico finanziaria della lega. Si è ribadita la contrarietà alle seconde squadre nella Serie BKT poiché minerebbero la competitività del torneo, violandone l’identità di valorizzazione dei territori e dei giovani talenti. Infine, i club hanno confermato la necessità di costruire una diversa riforma del lavoro sportivo poiché l’attuale normativa non incentiva gli investimenti sui settori giovanili; si è insistito, inoltre, nell’importanza di ottenere riconoscimenti anche economici per il ruolo di attività di formazione dei giovani che il campionato assicura.