Intervistato ai microfoni di sporterni.it Luca Marchetti, vice caporedattore per l'emittente televisiva di Rupert Murdoch Sky. Al giornalista, nato a Terni il 6 Maggio del 1976, gli è stato chiesto un parere in merito al momento delicato che sta attraversando la Ternana per capire cosa è successo e cosa potrà accadere in futuro in casa rossoverde:
Ciao Luca, ieri Longarini è stato a trovare la squadra. Che idea ti sei fatto della situazione in casa Ternana?
"La situazione è complicata, da valutare con attenzione, senza fretta. Credo che il presidente Zadotti ora abbia tutti gli elementi per capire cosa sta succedendo. Non esiste una ricetta per 'curare' la Ternana. Sono tanti piccoli problemi che da soli non porterebbero a una crisi, ma sommati sì. Creano incomprensioni fra le varie componenti della Ternana. Il fatto che ieri Longarini sia arrivato al campo di allenamento, al di là delle parole che ha pronunciato alla squadra, è significativo. Il segnale è: le cose non vanno bene, usciamone insieme".
La vedi come una conferma implicita a Toscano, quindi?
"Non credo ci sia la necessità di confermare un allenatore che ha contribuito in maniera determinante a far tornare la Ternana in serie B da protagonista. Ma serviva che qualcuno spingesse tutti a fare un passo in avanti verso l’altro. In un momento di difficoltà è necessario che tutte le parti in causa si assumano le rispettive responsabilità: squadra, staff tecnico e società. Non è pensabile che tutte le colpe, se così si può dire, risiedano da una sola parte. L'allenatore ha sicuramente sbagliato alcune scelte, ma non è diventato all'improvviso scarso. Né si può dire che la promozione di due anni fa e la comoda salvezza dello scorso anno siano state frutto del caso. Come non è possibile che abbia sbagliato tutto la società o il direttore sportivo".
Quando non arrivano i risultati a pagare è sempre l’allenatore…
"Si, ma non è detto che sia la cosa più scontata e che la debbano fare per forza tutti. Prendi il Milan. Sanno di avere 11 infortunati e 11 punti di distacco dalla zona Champions. Ma Allegri ha la fiducia della società e non è in discussione. E già parlano degli acquisti nel mercato di gennaio. Sanno bene quali sono le responsabilità dell'allenatore, ma sanno anche che peso dare alle attenuanti".
La società poteva comportarsi in modo diverso?
"La visita del patron è stata, almeno a livello di immagine, una svolta. Ci sono stati numerosi incontri in queste settimane fra Zadotti, Cozzella e Toscano. Da soli o insieme, e poi anche colloqui con i giocatori. Come se fosse stata aperta un’unità di crisi per gestire e capire a fondo l’emergenza. Ognuno si farà la propria idea, al presidente il compito di mediare. E credo che la sua esperienza (per quanto nel mondo del calcio limitata) possa servire per capire le persone. La cosa più importante credo che sia proprio questa: la condivisione".
Il presidente comunque ha detto che il futuro di Toscano non dipende da Lanciano. Ci credi?
"Non posso immaginare né prevedere cosa succederà domenica sera. Per me in questa situazione non ha senso parlare di fiducia a tempo o dare una settimana in più o in meno. Il punto è che Zadotti, Cozzella e Toscano hanno preso la Ternana in C2 e l'hanno riportata in B. Prima di cambiare anche soltanto una di queste componenti ci penserei seriamente. È evidente che qualcosa non va. Ma chi l'ha detto che i problemi non si possono risolvere? Insieme, con la collaborazione di tutti, anche dei giocatori, naturalmente".
A proposito dei giocatori, in città circolano le immancabili voci maligne…
"Ci metto la mano sul fuoco che non c'è neanche un solo giocatore che remi contro l'allenatore. Che ci siano degli scontenti e dei mugugni è inevitabile, specialmente quando si perde e qualcuno gioca meno. Ma non è un gruppo che va contro l'allenatore".
Qualcuno punta il dito sull'assenza di alcune figure importanti negli ultimi anni.
"Non ci sono più i Ferraro, gli Ambrosi e i Di Deo, è vero. Ma ci sono Miglietta, Alfageme, Fazio, Bernardi, tutti giocatori del gruppo storico. E tra i nuovi i vari Antenucci, Viola, Zito, gente con la cosiddetta personalità e non certo di primo pelo".
Tu hai visto molte partite della Ternana. Dal punto di vista del gioco quali sono state le difficoltà maggiori?
"Mancanza di intensità, troppe disattenzioni e assenza di equilibrio. La squadra sulla carta tecnicamente è più forte dello scorso anno, ma sembra non abbia la stessa rabbia. Quest'anno non c'è ancora equilibrio. Qualche esperimento di troppo per trovare la formazione giusta. Poi alcuni giocatori infortunati hanno addirittura "obbligato" l'allenatore al cambio di sistema di gioco. Paradossalmente, quindi, una rosa costruita con tanti giocatori di ottimo livello, manca di alcune alternative importanti, mentre invece in altre zone del campo c'è una forte concorrenza. Il resto lo hanno fatto i risultati: quando non arrivano, le certezze vengono meno…"
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