Ternana, Bandecchi: “Non vedo l’ora di uscire da questo mondo”
Il presidente torna a parlare della vendita della società: “Almeno 10 vogliono tutto il club”
“Non vedo l’ora di uscire da questo mondo: assorbe solo denaro e non restituisce nulla” a parlare è Stefano Bandecchi. Il presidente della Ternana Calcio è tornato sull’argomento calcio parlando al microfono di Calciomercato.it.
Il numero uno rossoverde ha fatto il punto anche su un’altra vicenda importante come quella legata alla vendita della Ternana Calcio: “Cessione? Per il 100% ce ne sono almeno dieci. Alle quote che noi, come università Niccolò Cusano, desideriamo cedere ce ne sono di meno”.
Impossibile poi non parlare della vicenda tifosi: “Non ho bisogno di fare pace. Non mi danno fastidio i ternani, ma lo stadio di Terni, i ternani mi stanno simpatici, ma lo stadio di Terni mi sta antipatico e la cosa è reciproca”.
Nel corso della lunga intervista, Bandecchi ha parlato anche della questione plusvalenze: “Sulle plusvalenze mi sento fregato: ho pagato contributi per due anni e mezzo, che li ho pagati a fare? Sono d’accordo con il presidente del Pisa che ha sbottato dopo la rateizzazione concessa per i contributi. Queste sono le comiche del mondo del calcio. Tante aziende durante il Covid sono fallite realmente, mentre il calcio vive in una bolla”. Una situazione che non può durare a lungo: “La giostra del calcio è destinata a essere sovvenzionata o al fallimento. A livello finanziario ed economico i problemi sono serissimi. Non vedo l’ora di uscire da questo mondo: assorbe solo denaro e non restituisce nulla. Quando vedo la Juventus con un miliardo e mezzo di buco, altre con 800-500 milioni, tante squadre che hanno usufruito della possibilità di spalmare i contributi. Nel mondo vero le spa così come aziende non durerebbero un giorno. La Juventus come la Ternana“.
Dalle plusvalenze ai bilanci: “Partiamo dall’Atalanta e guardiamo i bilanci: non vedo un attivo così importante. In A ragioni sul pareggio, in C è impossibile qualsiasi guadagno, in B lo stesso: ci sono piazze che hanno speso molto senza guadagnare niente. Il Napoli ha dei bei conti, ma è forse l’unica. Città come Napoli però quante ce ne sono?”.
Plusvalenze, bilanci ma anche debiti come nel caso della Sampdoria: “Ha troppi debiti, in pochi la vogliono prendere. Servono una sessantina di milioni solo per tenerla in piedi. Tempo fa feci uno studio, ma non è cosa”.