Ternana, De Biasi va contro corrente: “La B non è una sorta di A2”

Il commissario tecnico dell’Azerbaijan spiega: “Ci sarà, in definitiva, una buona competitività ma piano con gli aggettivi roboanti”

Esce fuori dal coro Gianni De Biasi, commissario tecnico dell'Azerbaijan che dice la sua sulla complessità del campionato di Serie B: "Possiamo definire questa B una sorta di A2? Sinceramente direi proprio di no: sono contro i luoghi comuni e l’esaltazione a prescindere. È vero che ci sono grandi piazze che tornano sulla scena, ma è anche vero che alcune di queste, come Bari, mancano da tempo in A. Ci sarà, in definitiva, una buona competitività – dichiara il ct dalle colonne del Corriere del Veneto – ma piano con gli aggettivi roboanti. Il Venezia? Ci sono vari aspetti da tenere in considerazione, non ultimo le motivazioni: giocatori come Aramu, Busio, Haps, Cuisance, ad esempio, con che spirito rimangono in Serie B? La storia del calcio è piena di squadre che sono retrocesse e che poi retrocedono ancora, proprio per questi motivi. Il Crotone è un caso recente di squadra che come valori sulla carta non era da retrocessione, ma che poi è crollata proprio per la mancanza di motivazioni dei giocatori. Non è detto che chi ha giocato in Serie A lo scorso anno possa avere la mentalità giusta per rimanere in Serie B con le giuste motivazioni. Cosa farei? Li manderei via, cercando di ricavarci il più possibile. Sono del parere che non serva trattenere i giocatori controvoglia, è controproducente. Il Cittadella? Quest’anno dovrà per prima cosa portare a casa il risultato basilare, ossia la permanenza in Serie B, poi potrà pensare ad altro. Ha preso giocatori in cerca di riscatto come Embalo, Asencio, Felicioli. In questo ambiente un atleta può ritrovarsi, oppure perdersi definitivamente. Tocca a loro dimostrare sul campo il loro valore".