Ternana, Fabris e l’intuizione: “Vi racconto come ho scoperto Antonio Palumbo”
L’ex capitano delle Fere ha svelato il retroscena che ha contribuito a portare in rossoverde il centrocampista
Se la Ternana può coccolarsi oggi Antonio Palumbo il merito è anche Fabrizio Fabris. L’ex capitano delle Fere ha raccontato a “Luci al Liberati” in onda su AmTv che è stato proprio lui a segnalare un giovanissimo Palumbo alla Ternana
“Vittorio Cozzella era il direttore sportivo e mi aveva mandato a Napoli per visionare dei giocatori. Alcuni amici fidati mi convinsero a desistere dall’andare a vedere la partita che mi avevano indicato per andare a vederne un’altra. E in una delle due squadre c’erano Palumbo e Russini. Giocavano nella stessa catena. Il rendimento di quella squadra dipendeva da loro. La relazione fu più che positiva. Poi fu bravo Cozzella a chiudere la trattativa”
Come vedi Antonio Palumbo capitano?
“E’ più un capitano da giocata che ti risolve la partita. Dimostra maturità quando riconoscere che ancora perde le staffe in campo. Lo posso tranquillizzare perché con il tempo questa cosa si affievolirà. Anche perché ricopre oggi come lo farà per tanti altri anni un ruolo importante, quello del capitano. Forse non avrà la parola buona per tutti ma sa fare la differenza in campo”.
Impossibile non parlare del derby…
“L’approccio mentale della Ternana è stato superiore a quello del Perugia per un lasso di tempo maggiore. Si è capito da subito che i rossoverdi avevano un altro impeto e un’altra lucidità. La Ternana si aspettava questo atteggiamento del Perugia e quando ha potuto ha dato vita a trame di gioco importanti che hanno certificato la sua superiorità. Sono convinto che la Ternana avrebbe recuperato la partita anche se il Perugia avesse segnato il rigore. Oltre a Palumbo io citerei Sorensen e Di Tacchio. Ma più in generale tutti hanno offerto una prestazione superiore alla sufficienza”.