Ternana, senti Capuano: “Siamo forti, glielo dico tutti i giorni ai compagni” – VIDEO
Parla il centrale difensivo: “Coda è l’attaccante che più mi piace degli altri ma io mi tengo stretto i miei che sono fortissimi”.
“Vincere è sempre bello. Aiuta a lavorare più serenamente. Siamo subito concentrati perché abbiamo avuto pochi giorni per recuperare e prepararci per Cosenza. E’ vero che abbiamo vinto ma dobbiamo migliorare tanto. Siamo consapevoli che gli episodi sono stati favorevoli”.
Marco Capuano è stato ospite dell’ultimo LIVE di Ternana Time.
“Sono arrivato prima della partita contro il Pisa. Sapevo che la squadra c’era ed era forte dal punto di vista individuale. Mancava il risultato che desse fiducia com’è stato poi a Monza. Poi il mercato appena chiuso c’era ancora chi doveva mettersi apposto. Nelle ultime partite si è vista in parte la vera ternana. Vogliamo continuare su questa strada”.
Con te in campo la Ternana ha subito solo 5 gol e ne ha fatti 15. Molti ti attribuiscono il cambio di passo nelle prestazioni, soprattutto difensive…
“Cerco sempre di mettere a disposizione la mia esperienza e dare il massimo. Questo è un gioco di squadra. Da solo non sono niente. Sicuramente è stato merito del mister e del gruppo. Adesso poi gli ultimi che sono arrivati dal mercato iniziano a trovare una migliore condizione fisica”.
Qual è stata la partita della svolta?
“Parma e Spal sono state vittorie di fondamentale importanza. In quel momento il mister si è reso conto che contro un determinato sistema di gioco e giocatori c’era bisogno di qualcosa di diverso ed è stato bravissimo a trovare il modulo e gli interpreti giusti. Adesso siamo tornati al sistema di gioco classico. Il mister sa dei valori di questo gruppo. Era convinto che bisogna avere pazienza perché i risultati arrivassero”.
Hai seguito la Ternana anche prima che arrivassi?
“Le prime due partite le ho viste da casa perché ero ancora svincolato. Siamo una squadra fortissima da centrocampo in su. Contro Brescia e Reggiana abbiamo giocato su campi brutti che ci hanno limitato. Lunedì e martedì spingiamo tanto. Ci vuole tempo, è chiaro. Stiamo venendo fuori alla distanza. Le vittorie aiutano a superare le difficoltà. Tra noi stiamo trovando l’affiatamento necessario. Dobbiamo continuare così, spingere al massimo fino alla sosta. Poi dopo incontreremo squadre al pari nostro se non più forti”.
Ti sei chiesto perché eri senza contratto?
“Me la sono fatta tutti i giorni questa domanda. Non mi aspettavo di trovarmi a scadenza a 29 anni. E’ stato un anno di transizione post Covid. Ci sono stati meno incassi. A Frosinone sono state fatte delle scelte. Avevo un contratto alto, essendo andato in A. Sapevo che i contratti come il mio non sarebbero stati rinnovati ma non mi aspettavo un’estate così. Le squadre si sono mosse con prestiti e parametri zero. Avendo un contratto alto chiedevo garanzie e non sono mai andato oltre la prima chiacchierata. La mia fortuna è stata aver ritrovato il direttore Leone. Tra le squadre che avevo, la Ternana era quella che mi dava più fiducia e mi dava la sensazione che si potesse costruire qualcosa d’importante in chiave futuro. Questo è quello che volevo per me e la mia famiglia. Volevo riprendere a giocare. Ho una fame dentro che ho alimentato da luglio ad agosto quando sono stato a casa a guardare gli altri giocare”.
E così sei arrivato in uno spogliatoio che è cambiato tanto in estate…
“L’anno scorso i ragazzi sono stati fantastici stravincendo il campionato di Serie C. Quest’anno la società ha fatto acquisti importanti. I vari Donnarumma, Martella, Pettinari e gli altri sono giocatori che vorrebbero tutte le altre”.
Adesso le cose vanno bene e state diventando sempre più gruppo come dimostra la foto che hai pubblicato della cena per il tuo trentesimo compleanno con tutti i compagni…
“La squadra si vede nei momenti di difficoltà. Non perdere da qui alla fine mi sembra un’utopia. Dal primo giorno che ho messo piede nello spogliatoio ho trovato musica e allegria. Siccome sapevo che molti ci tenevano a mangiare gli arrosticini abruzzesi ho provveduto per il mio compleanno organizzando una cena con tutta la squadra. Il direttore? Non mi ha aiutato. Anzi c’è stata pure una critica perché sostenevano che non fossero cotti alla perfezione ma si sbagliavano. Sono stato davvero contento di festeggiare i miei trent’anni con questi ragazzi”.
La Ternana ha ricominciato a divertire sul campo…
“Negli ultimi anni di squadre che giocavano bene al calcio ne ho viste poche. Il Benevento che ha stravinto lo ha fatto con le individualità, l’anno scorso invece c’era l’Empoli. A Frosinone l’anno che abbiamo perso la finale playoff non giocavamo così. Eravamo un 3-5-2 battagliero dove le partite finivano sempre 1-0, 2-1. Erano anni che non giocavo a calcio come abbiamo fatto sabato. Forse l’ultima promozione col Cagliari o quella del Pescara di Zeman. Io da difensore mi alleno molto con i miei compagni perché sono davvero forti. E’ bello ed allenante”.
Prima di venire hai parlato anche con Lucarelli?
“Il mister aveva un dubbio. Pensava che non fossi pronto da subito. Voleva un giocatore già pronto. Poi parlandoci l’ho fatto ricredere. Inoltre la prima amichevole che ho fatto contro la Primavera ho giocato subito 60’. Uno che è svincolato e non si è allenato un’ora non la fa. Mi ci sono volute due settimane. A Monza è stato bravo a togliermi intorno al 60’ per preservarmi. Poi la condizione è cresciuta”.
Che Ternana è quella di oggi?
“In questo momento ce la possiamo giocare con tutte senza paura di nessuno. So anche che dobbiamo migliorare tanto. Dobbiamo leggere meglio le partite. Il gioco non si vede subito ma abbiamo bisogno di punti per tiraci fuori dalla zona bassa. Il bel gioco può arrivare dopo, l’importante è fare subito punti. Adesso qualcosa s’intravede. Per vedere però la Ternana che m’immagino io ci vuole ancora tanta strada. Abbiamo grosse potenzialità”.
In quale grande difensore ti rivedi e qual era il tuo idolo da bambino?
“Mi vedo un po’ battagliero come Chiellini. Il mio idolo da piccolo è l’inarrivabile Paolo Maldini”.
Tu hai giocato nel Pescara dei futuri campioni d’Europa Verratti, Insigne e Immobile. Ti sei mai chiesto cosa avreste potuto fare insieme in A?
“Ce lo siamo sempre detto negli anni successivi. Sicuramente avremmo dato filo da torcere a tante squadre con un filo in più di accortezza in fase difensiva. Sicuramente l’anno dopo ci saremmo salvati. Le strade poi si sono divise. Io sono stato l’unico che è rimasto a Pescara. La retrocessione era quasi inevitabile”.
Adesso c’è il Cosenza…
“Dobbiamo andare lì consapevoli che loro in casa partono forte”.
Qual è stato il compagno di reparto con il quale ti sei trovato meglio nelle esperienze passate?
“In ogni squadra mi sono trovato sempre bene con i compagni. A Frosinone eravamo Brighenti, Ariuado e io e un paio di anni fa facemmo anche 15 clean sheet. A Cagliari sono stato molto bene con Ceppitelli pur avendo giocato poco insieme a causa d infortunandoci spesso entrambi. A Pescara l’anno di Zeman c’era Simone Romagnoli ora all’Empoli”.
Qual è l’attaccante che temi di più?
“In B? Ho un debole per Coda del Lecce. E’ l’attaccante completo. Io lo prenderei sempre in qualsiasi squadra di Serie B, d’avversario. Ma occhio ai miei compagni. Donnarumma e Pettinari sono signori attaccanti. C’è poi Mazzocchi che sta trovando poco spazio. Mi tengo stretto i miei perché sono davvero forti. Se mi chiedi uno delle altre squadre dico Coda”.
Tanti ora dicono che è tornata la Ternana delle meraviglie…
“Creiamo molto con la nostra linea dei trequarti. Mi meraviglio come mai un giocatore come Partipilo non sia esploso prima. Gli faccio la battuta – ecco l’esterno più forte della Serie B. Cesar pure, quando è in giornata è complicato togliergli la palla. Per vincere il campionato di B ci vogliono gli attaccanti forti. Bisogna solo crederci e lavorare giorno dopo giorno. Io li vedo in allenamento, siamo forti”.
Quando hai parlato con Leone che ti ha detto?
“Il direttore mi ha detto prepara le valige e vieni domani, poi ti sistemiamo. Siamo partiti con i piedi ben saldi a terra. Adesso vediamo la classifica. Monza, Parma e Spal sono sotto di noi. Squadre che sono state anche in Serie A. La classifica è ancora molto corta. Dobbiamo goderci il momento, lavorare il momento. L’obiettivo primario è salvarci il prima possibile e poi ci guarderemo intorno. Con 45 punti non si faranno i playout”.
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