Ternana-Spal, Clotet: “I rossoverdi squadra difficile da affrontare”

Ternana-Spal, Clotet: “I rossoverdi squadra difficile da affrontare”

Pep Clotet, tecnico della SPAL, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la ternana. Queste le sue parole raccolte dai colleghi de Lospallino.com: "Tutti ci aspettiamo i primi punti in trasferta, anche se già a Pisa la squadra aveva giocato una certa partita senza riuscire a capitalizzare in termini di punti. Lo stesso a Reggio Calabria. Di sicuro c’è che entrambe le squadre che abbiamo incontrato in trasferta hanno vissuto un gran inizio di campionato, in casa e non solo. Noi prepariamo sempre la partita con l’intento di essere competitivi e di guadagnare punti su tutti i campi, quindi speriamo già da domani. La cosa più importante nella mia testa c’è sempre l’idea di fare la prestazione per poi ottenere dei punti: la prestazione è la cosa che noi possiamo e dobbiamo controllare, sui punti entrano in gioco tanti fattori ed episodi che esulano dalla prestazione in sé. L’importante è la testa mia e di tutti i calciatori”.

La formazione?

“A me non piacciono molto i cambi di formazione. Mi piace la stabilità e cerco di lavorare sulla mentalità di tutti i miei giocatori, è quella a fare la differenza. Per questo io ripongo fiducia in tutti i miei calciatori. Vittoria, pareggio o sconfitta non condizionano l’analisi che faccio, vado oltre il risultato: capita che si non si facciano punti pur con una buona prestazione, come capita il contrario. Non mi piace cambiare molti elementi della squadra perché penso che gli interpreti debbano crescere poco a poco fino a ‘guadagnarsi’ il gioco. Crociata come esterno alto? È un giocatore che mi piace molto perché ha grande capacità di fare girare la palla molto velocemente, anche a un tocco, da una parte all’altra del fronte di attacco. Questo per me è molto importante perché tra i giocatori d’attacco che abbiamo è l’unico con questa capacità e quindi ci permette di variare l’attacco. È un giocatore intelligente, che pressa, che quando perde palla attacca e fa di tutto per riprendersela e ha una buona visione dell’ultimo passaggio. Tutte le opzioni che abbiamo davanti hanno caratteristiche abbastanza diverse, ma tutti sono dinamici e che possono giocare il calcio che vogliamo, semplice e veloce. La crescita di Seck? Stiamo lavorando molto con lui sia dal punto di vista del campo sia dal punto di vista mentale. È un calciatore giovane che arriva per la prima volta ad un’esperienza da titolare nel calcio professionistico. Sta pian piano migliorando, deve capire che il lavoro duro è la giusta via per crescere e migliorarsi: io non accetto quando un calciatore si rilassa e non si sacrifica per squadra e società. Martedì ha trovato il gol, lo stava cercando tanto e penso sia importante in modo da dargli quella spinta necessaria a capire quanto sia utile aiutare e sacrificarsi per la squadra. Zuculini? Ha fatto un grande lavoro per tre settimane, inizialmente ha avuto qualche problema fisico, ma si è allenato bene e martedì ha potuto giocare. A poco a poco potrà puntare a giocare di più, ha portato mentalità e voglia e questo ci aiuterà a crescere”.

La sfida con la Ternana?

“La Ternana non ha vissuto un inizio di campionato facile, è una neo-promossa, ma penso che abbia una squadra ambiziosa, che ha l’intenzione di fare una gran campionato e dotata di tutte le qualità per farlo. La squadra lavora e gioca bene, sarà difficile da affrontare perché fa una cosa che in Italia non è molto abituale, ossia attacca, un po’ come cerchiamo di fare noi anche con 8 uomini. Arrivano in fase di finalizzazione con un minimo di 5 uomini. È una squadra molto offensiva a cui piace partire da dietro per costruire azioni d’attacco ed è una squadra che fa molto bene la sovrapposizione dei terzini. Sono pericolosi, perché dovremo difendere con tanti giocatori vicino all’area di rigore e la concentrazione sarà fondamentale, così come la fiducia in fase difensiva. Di conseguenza dovremo essere bravi ad attaccare con decisione per non commettere l’errore che abbiamo commesso contro la Reggina. Dobbiamo muoverci bene con la palla in attacco".

Il futuro?

“Se una big mi chiama? Mi sembra un’ipotesi abbastanza azzardata. Penso che il bello del lavoro di un allenatore sia quello di aiutare una società a crescere durante un percorso. Prendo come esempio Semplici: lui qui ha fatto un percorso bellissimo, ha aiutato ed è stato una parte fondamentale del progetto, presidente, proprietà e allenatore che hanno costituito un grande triangolo su cui si basava tutto. Hanno affrontato un percorso insieme e questo ha consentito alla SPAL di conseguire obiettivi eccezionali. Questa, per un allenatore, è un’esperienza magnifica e che non è facile trovare. Condivide il progetto e il lavoro con la società per aggiustare una mentalità e creare qualcosa tutti insieme. L’allenatore deve sempre lavorare con umiltà: io mi vedo come una parte molto piccola della realtà SPAL e il mio compito è quello di aiutare a crescere tutti, calciatori, società e anche il sottoscritto”.