UFFICIALE – Varese, annunciato il nuovo presidente
Pierpaolo Cassarà, nato a Busto Arsizio il 15 settembre 1967, è il nuovo Presidente dell’A.S. Varese 1910. Uomo di cultura, già presidente di una fondazione culturale e presidente dei Cameristi della Scala di Milano, con i quali ha rappresentato l’Italia all’Expo di Shanghai, decide nel 2006 che la sua città di adozione sarebbe diventata Varese e, nella Città Giardino, diventa professore di Etica presso l’Università dell’Insubria. Lontano dal mondo del Calcio, ma amico da anni di Silvio Papini, che l’ha coinvolto in questa nuova avventura. Le prime parole del nuovo Presidente sono per la città di Varese: “E’ una grande emozione per me e per la città, che in una giornata nera ha trovato un’ancora di salvezza, evitando due ulteriori punti di penalizzazione: spetterà alla squadra e ai giocatori stabilire a quanto sarà valso tutto ciò. Il mio pensiero è rivolto a loro: saranno loro a dover dare la motivazione e la scintilla che guiderà alla rinascita di questo movimento, che rappresenta un grosso valore di senso civico e sportivo. Io non sono un imprenditore, ma un uomo che ha ascoltato una richiesta d’aiuto. Quello che chiedo alla squadra è di profondere il massimo impegno da qui in avanti, che faccia da punto di partenza per tracciare una linea di demarcazione. Il mio gesto è un assist, che possa riportare tranquillità e che rappresenti un elemento di richiamo, di continuità e conservazione, a prescindere dalla classifica. A partire da oggi, ci impegniamo per la continuità della società, partendo dai giovani e dalle loro famiglie, che rappresentano il vero valore del Varese. Ci sono obiettivi diversi: non siamo dei maghi, occorre una frazione temporale e siamo pronti alla grande impresa. Al mio fianco ci sarà Silvio Papini, la persona che mi ha portato in questa sede, che assumerà l’incarico di Vice Presidente Esecutivo.” Lei si è fatto un’idea di come sono i conti e del Piano di Ristrutturazione elaborato nelle ultime settimane. Che futuro si aspetta? “Io non sono abituato alle operazioni facili: le difficoltà aguzzano l’ingegno. Dare oggi una risposta non sarebbe giusto nei confronti di tutti. Il mio compito sarà quello di fare da traghettatore: a questa operazione potranno aggrapparsi solo le persone coerenti, che conoscono il vero valore rappresentato dal calcio. Il primo progetto è quello etico: rivitalizzare il senso civico che qualcuno ha distrutto, partendo dalla squadra, con il popolo e i tifosi, nostra linfa ed energia, al nostro fianco.” Seguirà la stessa linea di Laurenza? “Io sono un privato, non un imprenditore: sono entrato attraverso la condivisione di un pensiero, del valore. I valori sono la squadra e ciò che la supporta, l’obiettivo è la vittoria. Dai primi scambi culturali con il Direttore D’Aniello e il Vicepresidente Papini c’è stata subito intesa, pur non essendo io un esperto di calcio, perché condividiamo gli stessi ideali. Oggi andrò negli spogliatoi per conoscere questi giovani ragazzi, parlando singolarmente con ognuno di loro, ascoltandoli e motivandoli: voglio trasmettere loro il valore, dal vertice alla base. Ho fatto un finanziamento con senso civico e sportivo, per dare un segnale attraverso un mezzo, il denaro, per perseguire il bene: la virtù che c’è dentro ogni uomo. Mi piacerebbe che altri, nelle forme semplici, colgano ciò che ho colto io, che è quello che manca: si tratta dei valori di tutte le famiglie, che devono percepire una voglia e una volontà di continuità.”