Violenza di genere: 109 donne uccise nel 2023, Balata chiede la svolta
Il numero uno della Lega B a margine della presentazione del documento di analisi della Direzione Centrale Polizia Criminale: “Bisogna avviare un vero cambiamento culturale”
109 donne uccise fino al 3 dicembre, di cui 90 in ambito familiare/affettivo; 58 quelle uccise da partner ed ex partner. Un dato che costituisce la parte drammaticamente visibile di un fenomeno profondo e complesso, che è quello della violenza di genere; un fenomeno che costituisce oggetto di riflessione costante, in ogni giorno dell’anno, da parte delle Forze di polizia E’ stato presentato, presso la Direzione Centrale Polizia Criminale, ufficio interforze del Dipartimento della P.S., il documento di analisi “Il Punto – Il pregiudizio e la violenza contro le donne”, elaborato dal Servizio Analisi Criminale, che esamina la tematica attraverso l’elaborazione dei dati della Banca dati delle Forze di polizia.
Proprio la Direzione centrale di Polizia criminale è partner della Lega B nel progetto al contrasto contro la violenza delle donne che il campionato di B promuove da anni e che sta portando avanti in modo strutturale dalla prima giornata di questo campionato. Il presidente Mauro Balata ha voluto cogliere l’occasione della presentazione del documento del Servizio analisi criminale per ringraziare il suo direttore Stefano Delfini e il Dipartimento della PS ‘per il continuo impegno che garantisce su questo fronte’. Balata ha anche ribadito il sostegno che la Lega B vuole dare nella sensibilizzazione di questo grave fenomeno: ‘In modo da non rendere fine a sé stesso il sacrificio di centinaia di vittime, ma avviare un vero cambiamento culturale nel segno del rispetto e dell’amore vero’.
Nel report viene analizzato, tra l’altro, l’andamento degli omicidi volontari consumati nel biennio 2021 – 2022 e nel periodo 1 gennaio – 30 settembre 2023 confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente, con un cenno anche all’andamento nel più ampio periodo tra il 2013 e il 2022. Nei primi nove mesi dell’anno, gli autori (per il 73 % italiani) nell’85% dei casi ha un’età superiore ai 30 anni, e il 59% ha più di 45 anni. Le donne uccise da partner o ex partner (per l’81% italiane), nel 64% dei casi avevano più di 45 anni e il 28% erano ultrasessantacinquenni .
Un focus è stato dedicato quindi ai cosiddetti “reati spia” della violenza di genere.
Nei primi nove mesi del 2023 diminuiscono del 13% gli atti persecutori, cosiddetto stalking, reato che colpisce le donne nel 74% dei casi; diminuiscono del 12% i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell’81% dei casi; diminuiscono, soprattutto, del 12% le violenze sessuali, reato particolarmente grave, che nel 91% dei casi ha come vittime delle donne (di cui il 29% minorenni). I primi nove mesi dell’anno fanno registrare inoltre un incremento dell’azione di prevenzione, con un aumento del 33% degli ammonimenti dei Questori per violenza domestica e del 17% di quelli per stalking, mentre si registra un decremento del 17% dei provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare (236 nei primi nove mesi del 2023 a fronte dei 285 del 2022).
I reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso vengono esaminati anche con riguardo alla loro diffusione in ambito regionale. Nel complesso, nei primi 9 mesi del 2023, rispetto all’analogo periodo del 2022 diminuiscono le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (-4%) e le lesioni con deformazioni o sfregio permanente al viso (-14%), mentre aumentano il revenge porn (+1%) e la costrizione o induzione al matrimonio con 16 casi nel 2023 rispetto agli 11 dell’anno prima (+45%).
L’elaborato tratta, inoltre, in un capitolo sulle discriminazioni contro le donne disabili, che versano in una condizione di particolare fragilità e possono diventare il bersaglio di violenze e vessazioni ulteriori, spesso da parte di chi se ne dovrebbe prendere cura, realizzato con l’ausilio dell’Osservatorio contro gli atti discriminatori.
Giovani atleti, campionesse e campioni dei gruppi sportivi di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria, hanno voluto, infine, fornire il loro prezioso contributo contro la violenza sulle donne, lanciando un messaggio di speranza e raccontando le loro testimonianze sul valore dello sport per promuovere un’effettiva parità di genere, e ricordare ai ragazzi l’imprescindibile valore del rispetto per il prossimo. Una presenza sottolineata dal direttore del Servizio Stefano Delfini: ‘Le Forze di polizia sono in prima linea per prevenire e contrastare la violenza sulle donne. Ringrazio i campioni dei Gruppi Sportivi delle FFPP che oggi hanno voluto condividere con noi il loro importante messaggio di rispetto del prossimo e delle donne’.