Guglielmo Acri ha raccontato a cuore aperto al Messaggero come è maturata la sua seconda avventura alla Ternana: "Affronto il mio mestiere in maniera molto passionale. Quando la famiglia Longarini mi ha chiamato non ci ho pensato due volte ad accettare. Mi sono buttato a capofitto sul lavoro: c'era una squadra da costruire in tre settimane. Ho scelto Terni per diversi motivi, ma tanto hai influito la voglia di rivincita dopo la retrocessione di dieci anni fa".
Acri parla dell'inaspettata chiamata della famiglia Longarini: "Non mi aspettavo di ritrovarmi in rossoverde. La proposta di tornare a fare il direttore sportivo è stata una sorpresa bellissima, per la quale ringrazierò sempre Longarini. Hanno capito le mie grandi motivazioni".
Grandi motivazioni che affondano le radici indietro nel tempo: "La retrocessione a Terni e dieci anni fa per me è stata una coltellata. Una ferita mai rimarginata. Era la mia prima volta da ds in B, dopo qualche buona esperienza in C. Il flop con la Ternana mi fece troppo male. Voglio cancellare quel ricordo ancora così doloroso".
Oggi alcune cose sono cambiate: "Con alle spalle un decennio in più di carriera, un po' sono cambiato io. Tante stagioni nella serie cadetta eppure un paio in A credo e spero che mi abbiano fatto maturare. Di diverso c'è pure l'enorme disponibilità della proprietà nei confronti della città. Oggi la società non è gestita da terzi ma ci mette la faccia in prima persona Simone Longarini che, come amministratore unico, sin dall'inizio ha lavorato per costruire un rapporto con tutti basato sul confronto e sul dialogo. Un atteggiamento che, a mio avviso, i tifosi e la gente di Terni stanno apprezzando".
Impossibile non aprire una finestra sul mercato di gennaio: "Non parlo nemmeno sotto tortura. Posso dire solo che stiamo lavorando sui rinnovi di Fabio Ceravolo e Gigi Vitale".
Acri non si sbottona e guarda alla gara di domenica: "Stiamo cercando continuità nei risultati e dobbiamo trovarlo al più presto. Ma sull'aspetto metto la mano sul fuoco: abbiamo un gruppo che a cuore e anima, che se reagire dopo una sconfitta con orgoglio e determinazione. Un gruppo all'altezza della categoria, composto da un giusto mix di giocatori giovani ed esperti".
Acri conclude parlando del cambio di allenatore: "Con Toscano ho un buon rapporto e non entro nel merito della sua decisione. Dico solo che è una situazione delicata è stata gestita senza traumi. È stato possibile grazie alla forte unione che c'è tra la proprietà e i tecnici della società. La scelta di Breda? Sapevamo come lavora e conoscevamo il suo curriculum. Arriva dalla lunga gavetta e ha fatto cose importanti in piazza e come Salerno e Latina. E poi ci ha convinto per l'entusiasmo e la disponibilità".
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