Al termine della seduta di rifinitura, si è presentato in sala stampa al Liberati Alessandro Calori, per presentare la partita infrasettimanale, in programma domani in tardo pomeriggio a Bergamo, fra Albinoleffe e Ternana, che arriva dopo il pareggio riagguantato in rimonta contro la Virtus Verona.
Mister, che domenica è stata?
"Le riflessioni le faccio da quando sono arrivata, ogni cosa cerco di capire, ogni gesto, ogni partita, ogni movimento cerco di capire come lavorare. Son preoccupato per le vittorie che non arrivano, ma credo che questi ragazzi debbano ritrovare la fiducia in loro stessi, basilare: alle prime cose che provi a fare, se non vengono, c'è scoramento. Il calcio è come la vita, si può sbagliare e si deve essere capaci di recuperare. Io ho parlato anche con loro di questa voglia di non perdere, pur rimanendo in dieci, dopo un infortunio che ci poteva ammazzare: contento non sono, ma vorrei ripartire da li, che basta la determinazione e la capacità di non arrendersi mai".
S'è dato una spiegazione del perchè la reazione sia arrivata in una situazione di difficoltà estrema mentre l'approccio non è stato altrettanto feroce?
"La partenza, rivedendola, è stata buona, abbiamo provato a fare quello che volevamo, al che al primo errore hai perso tutta la fiducia e ognuno inizia a non rispettare quello che proviamo e andiamo in difficoltà. Quando non sei in grado di fare la partita per paura vai in confuzione".
Succede spesso però…
"E' successo che siamo rimasti troppe volte in meno, è stato un buon allenamento, abbiamo capito che giochiamo anche meglio a volte, ma adesso basta abbiamo capito. Potrei parlare in più fasi: anche l'espulsione di Castiglia, Sirignano ha abbassato la testa per prendere il pallone, forse l'arbitro s'è impaurito. Però io non voglio dare alcun alibi, dobbiamo fare il nostro e non cercare colpevoli fuori noi".
Coloro che deludono di più sono i top, i leader? Come è possibile che il trascinatore sia un 99?
"E' un ragazzo che potenzialmente può fare una buona carriera, ma al di la di quello ha la mente libera, gioca a calcio senza farsi tante turbe mentali, lo fa con naturalezza. Se ci metti che è anche bravo, aggiungi qualcosa. Non credo mai che uno lo fa apposta, non vedo questo, io devo sorreggere in questo momento, ci manca la vittoria che faccia tornare in loro le capacità, che faccia scattare la scintilla. A noi servono le vittorie, e uoi raggiungerle anche in maniera sporca, devi volerlo, desiderarlo, te le devi andare a cercare le occasioni, le giocate. Non è ammissibile pensare che se una giocata va male casca il mondo, può succedere e bisogna esser bravi a riprendersi".
Il patron Bandecchi ha toccato il tema della salvezza: che sensazioni ci sono in squadra?
"Io voglio trovare la squadra, nel senso di uomini che vanno ad affrontare le partite non come stiamo facendo: ci vuole più intensità. Una volta trovata la squadra non vedo il problema di guardarsi dietro. Poi il patron giustamente dice quello che pensa perchè la vede a 360°, la sta vivendo emotivamente, lo vedo una persona molo diretta, senza tanti giri di parole, però io son convinto che ci creda: se le cose le fai in un certo modo, lui ha indicato la strada anche alla squadra. Lui sostiene, incita, da coraggio, non è che se ne sbatte, è un uomo che ha investito e giustamente vuole risultati, lo devono capire. Io li sento tutti e due presenti, ma noi dobbiamo ritrovare il lavoro sul campo in maniera concreta per essere squadra".
Quali difficoltà può presentare la partita di domani?
"L'Albinoleffe ha buoni giocatori davanti, come un po' tutti ce l'hanno ormai, ma noi al di la di quello dobbiamo migliorare noi. Di fronte non abbiamo figurine, ma una squadra che gioca e spesso non è stata premiata per la mole di gioco che crea, da spesso la sensazione di poter vincere, anche se poi spesso non lo fa. Le partite bisogna conquistarsele, migliorandosi e ritrovando la convinzione. La scintilla scatta quando prendi consapevolezza di chi sei, e questo lo fai attraverso la libertà mentale".
C'è un bel rovescio della medaglia da cui ripartire: la voglia di ribaltare e di provarci sempre.
"Quello che devi fare è osare, avere coraggio, essere anche spregiudicati in maniera omogenea: ci vuole sempre il giusto equilibrio che spesso non abbiamo".
Anche qualche direzione di gara che non quadra…
"Non mi piace in effetti, ogni tanto vorrei giocare anche in undici. Anche se un po' è pure colpa nostra. Ma non voglio che la squadra pensi che non sia colpa nostra: dobbiamo migliorare noi, e poi sfruttare in tutto le potenzialità che abbiamo".
Problemi di formazione?
"Non c'è Palumbo, Castiglia, non ci sarà Nicastro che ha un problema e nemmeno Giraudo, che oggi deve fare alcuni esami".
Come sta Furlan?
"Può giocare, ma è chiaro che ha fatto 45' a Viterbo dopo tanto tempo, ma ho buone alternative di cambio".
Ha dubbi?
"Non ne ho. Cerco di averne sempre il meno possibile. So già come giocherò, non è che mi sveglio stanotte e decido".
Mister, una premessa, non è lei la persona più indicata: la dichiarazione di Bandecchi sugli stipendi può destabilizzare il gruppo?
"In dieci giorni capire tutte queste cose, non so. Se lo ha detto lo ha fatto per dargli un segnale e fargli capire. E' una strategia anche quella".
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