Andreazzoli al termine della partita con il Como, non ha nascosto la propria delusione. Addirittura a Sky – premettendo che era una parola forse troppo forte – ha utilizzato il termine “ridicoli”.
Obiettivamente lo 0-3 in casa, visto così non ha scusanti. E visto anche come la Ternana si è arresa dopo aver subito il secondo gol, mollando gli ormeggi e andando in balia dell’avversario, tanto da rischiare anche un passivo più pesante è stato decisamente brutto.
Però non è stato tutto brutto quello che si è visto in campo. E visto che il calcio è fatto di episodi, anche agli episodi bisogna dargli la giusta lettura.
La Ternana abbiamo detto si è squagliata dopo lo 0-2 e poi è andata in bambola. Ma prima non è stato così. Anzi. Se noi consideriamo la partita dei primi 76 minuti la Ternana probabilmente (insieme alla partita con il Palermo) stava facendo la sua migliore gara del campionato.
Il Como è vero che è passato in vantaggio e che dopo ha avuto un paio di occasioni niente male, ma poi fino al 76esimo, minuto del gol di Ambrosino, non ha fatto nulla. Mentre invece la Ternana ha macinato. Gioco e occasioni. Anche se la stessa Ternana per un lungo periodo del primo tempo non è riuscita a tirare.
Il Como è riuscito a segnare con Cutrone dopo 15 minuti sfruttando una disattenzione di Sorensen, poi è stato molto pericoloso su calcio d’angolo, con Binks che da un metro dalla porta non è riuscito a vedere lo specchio. Da allora (35esimo del secondo tempo) dino al 76’ (gol dello 0-2) un solo tiro di Gabrielloni di sinistro, finito fuori.
La Ternana già prima del gol di Cutrone aveva creato pericoli: soprattutto con Partipilo (poi subito dopo Falletti). Dopo il gol la reazione con Favilli (di testa, alto) e poi il gol annullato. Poi – come detto – la parte di stasi, seguita da un finale primo tempo (Partipilo che non riesce a deviare il pallone e Corrado) ma soprattutto da un secondo tempo tambureggiante. Falletti (a tu per tu con Ghidotti), ancora Favilli (con ancora Ghidotti protagonista con una parata), poi il palo di Coulibaly, la traversa di Favilli e in mezzo ancora Falletti. Se non siamo troppo scarsi a fare i conti 7 azioni nitide da gol (due pali), un gol annullato e altri due tiri pericolosi. Ma a referto, al 77’esimo, c’era lo 0-2.
Tutto quello che la Ternana ha prodotto (o quasi) lo ha fatto in questo lasso di tempo creando un XGol di 2.02. Ovvero per le occasioni create avrebbe dovuto segnare due gol. E il Como fino a quel momento 0.69…
Ecco perché gli episodi fanno la differenza. Poi il Como ha dilagato. E soprattutto la Ternana deve capire che le occasioni vanno sfruttate, che le partite durano 90 minuti e non 75, e che non si può concedere così tanto a una squadra perché comunque prima o poi segnano.
Ma di lati positivi ce ne sono. Come positiva è stata la gara anche guardando gli altri indicatori. E sempre fino al secondo gol del Como che in maniera piuttosto evidente ha tagliato le gambe (anzi la testa) alla squadra: precisione di passaggi sempre sopra all’80% (e sempre sopra al Como), sempre pochi lanci lunghi come chiede Andreazzoli, Sempre una buona (e costante) produzione di azioni offensive, un possesso palla sempre crescente, arrivato nel momento di maggior pressione addirittura al 77% in favore della Ternana.
Quindi i segnali di crescita ci sono. Poi giusto non avere alibi e lavorare sui dettagli. Ma – almeno a noi – ci sembra che la base ci sia. E che il lavoro di cambio pelle si stia facendo vedere.
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