Antenucci a TN: “Ternana per sempre nel cuore, stagione strepitosa”. E ci racconta quando era stato richiamato da Longarini…

 

 

Per la prima volta da avversario, qualche brivido lo avrà. Mirco Antenucci a Terni si è trovato a casa, da subito. Per sempre. E’ bastato poco per sentirsi subito protagonista. Quanti anni ha vestito la maglia rossoverde? Uno. Uno solo sì. Anche se sembrano almeno 3. Perché non solo Terni è entrata nel cuore di Mirco, ma Mirco è entrato nel cuore dei tifosi della Ternana. Sarà la fascia di capitano, sarà la faccia che ci ha sempre messo in ogni circostanza, saranno i 19 gol che ha realizzato in quell’annata (divisa fra Toscano e Tesser). Sarà perché quando si è trattato di andare via, di accettare la corte del Leeds, nonostante arrivassero molti più soldi sul suo conto corrente, ci ha pensato seriamente…

“E’ vero… sono stati giorni molto difficili per me, mi sono messo in crisi, ne ho parlato con mia moglie giorno e notte e con gli amici più cari. Stava nascendo anche mia figlia, la prima, Camilla. Non volevo lasciare Terni, mi ero trovato benissimo: bella gente, tifosi splendidi, società solida. Però l’opportunità professionale era molto importante. E la Ternana comunque dalla mia cessione ci ha guadagnato. Diciamo che da questo affare ci avrebbero guadagnato tutti”

Ti sei pentito, col senno di poi?

“No. Pentito no. Perché poi alla fine io guardo sempre avanti, una volta fatta la scelta. Ma di Terni mi è rimasto un ricordo pazzesco, viscerale. Spero che anche i tifosi avvertano le stesse sensazioni”

Ma perché a Terni sei stato così bene?

“Cosa posso dirti? Io sono molto esigente, precisino. Vorrei sempre che tutto andasse per il verso giusto. E comunque per rendere al massimo io devo sentirmi importante. Poi da cosa nasce cosa. A Terni c’è stato subito un grande feeling con la piazza, con la maglia, con la città. Sono arrivati 19 gol, una bella salvezza con il rammarico che se alcune cose fossero girate meglio ci saremmo potuti divertire anche di più. Quella era una grande Ternana: lo testimoniano anche i risultati dei singoli che sono arrivati nei mesi successivi. Pensate solamente all’attacco: eravamo io, Ceravolo, Litteri, Avenatti e Falletti… Scusate tanto! Per non parlarti degli altri… dai eravamo proprio forti…”

Ripercorrendo quella stagione cosa ti porterai sempre con te? Una cosa sola, mi raccomando…

“Mamma mia… difficile ma non troppo. Forse con la maglia della Ternana ho segnato il mio gol più bello: quello contro lo Spezia in rovesciata. Ma non solo perché era in rovesciata e – modestamente – era un gol bellissimo. Era al 92’ un gol che ci faceva pareggiare contro lo Spezia, dove non mi ero trovato certo bene come a Terni anzi. E allora realizzare un gol del genere, contro una ex squadra contro cui hai il dente avvelenato. Poi è stato anche votato miglior gol della B, e miglior gol dell’anno dietro soltanto a quello di Pogba contro il Napoli, da Sky.

E la cosa peggiore?

“Qui faccio più fatica, te lo dico… Mi è rimasto qui il rigore sbagliato contro il Cesena. Potevamo pareggiarla e invece l’abbiamo persa. Eravamo 0-1… Poi ci ha pensato Coppola nel recupero a fare 0-2… (Coppola, attuale capitano della Ternana, al suo ultimo gol. NdR)”

In Inghilterra come è andata?

“Bene. Bene. Bene. E’ un mondo completamente diverso. Un’organizzazione perfetta. Per quello ti dico che sono contento di aver fatto questa esperienza. Poteva andar meglio, soprattutto nei risultati. In alcuni momenti anche nella gestione del gruppo da parte dei vari allenatori che ci sono stati. Ma il tifo è pazzesco, stadio straordinario, centro di allenamento neanche te lo dico… Eravamo seguiti ogni giorno…”

E la barba?

“E’ stato un bel gioco: fear the beard. Sono diventato personaggio anche per questo. Certo: se non avessi segnato o avessi giocato male potevo farmi crescere anche i capelli che non mi avrebbe considerato nessuno. Ma lì si vive il calcio in maniera diversa…”

Dicci una cosa: è vero che saresti potuto tornare a Terni? Che ti ha chiamato Longarini, prima della Spal?

“Sì a gennaio. Ci sono stati dei contatti, abbiamo iniziato a parlare. Ma poi non abbiamo trovato la soluzione giusta”

Come mai?

“Io sarei venuto via da Leeds, perché in quel momento non era un buon periodo. Mi hanno cercato tante squadre in Italia (soprattutto Ascoli e Novara, NdR) ma con la Ternana, come ho detto, c’è sempre stata una corsia preferenziale. E allora ho ascoltato con attenzione la proposta di Longarini. Poi è stato approfondito il discorso con il mio procuratore e alla fine è stato deciso che non sarebbe stata una soluzione praticabile”.

Ci pare di capire che stai utilizzando molta diplomazia… Noi sappiamo che l’offerta, alla fine, era almeno di 30% inferiore del tuo ingaggio e che la seconda volta che sei stato cercato addirittura invece che migliorarla la Ternana l’offerta l’ha limata verso il basso…

“Questo veramente non lo so proprio. Di queste cose ne ha parlato il mio procuratore. Io – ripeto – ho dato la mia disponibilità. Evidentemente non c’erano i presupposti. Non è questione di essere diplomatici: così va il calcio, anzi il calciomercato. Non deve esserci nessuna acredine, da nessuna delle due parti: evidentemente non si poteva”

E la Spal?

“E’ stata una bella scommessa. E obiettivamente stiamo facendo molto bene: anche meglio di quanto credessimo, al di là della sconfitta della scorsa settimana. Siamo un bel gruppo, c’è un allenatore molto serio e preparato, una società ambiziosa. E a Ferrara si vive molto bene: insomma è stata una bella scelta. Sono contento di come sta andando sia a livello personale che a livello di squadra, che è la cosa più importante”

Quindi come ti poni per la prima volta da avversario?

“Sarò contento di rivedere le facce amiche, di salutare con affetto i miei ex compagni di squadra che sono rimasti e tutti i ragazzi (anche i meno giovani) che lavorano alla Ternana. Poi i 90 minuti sono un’altra cosa: cercherò, come sempre, di fare bene il mio lavoro”

E se (noi speriamo di no!) dovessi segnare?

“Te lo devo proprio dire??? (ride)… a Terni sono stato bene: il mio rispetto la Ternana ce lo avrà sempre. Avversari solo per 90 minuti. Poi come sempre: forza Fere!”