Avenatti, quei 4 milioni non pesano più. Com’è maturato, segna e non si piace: “Ho giocato male”
Ancora lui. Ancora da urlo. Questa volta ha tirato fuori un gol da numero dieci: cannonata da Serie A e palla imprendibile. Felipe Avenatti manda di traverso il cenone di Natale a Novellino e i suoi uomini, sesto gol in campionato che vale gli applausi di tutto il Liberati – ormai definitivamente spogliato da ogni maledizione – e si gode un momento da goleador che vale più di qualsiasi altra soddisfazione. Perché quei 4 milioni pagati un anno e mezzo fa dalla Ternana ora non pesano più, sulle sue spalle. Felipe è leader.
E com'è cambiato da quel bestione che si piaceva troppo. Da cosa si vede? Un indizio: ieri l'ha decisa lui. Eppure, non si è piaciuto. Tesser gli ha insegnato il sacrificio, la prestazione prima di tutto, il correre sempre e fermarsi mai. "Non ho giocato bene…", diceva scuotendo la testa nel post partita. Che in effetti è vero: evanescente, finché tira fuori la perla. E 7 in pagella. Gli attaccanti sono fatti anche di questo; l'importante è sapere che si può migliorare. Soprattutto se i mezzi ci sono. E se i gol valgono tre punti: "Questo è l'importante, far vincere la Ternana". Bravo Felipe. Decolla.