Bandecchi costretto a vendere: ora che succede?
La notizia l’ha data per prima Rai3 regionale, con l’intervista a Bandecchi. Poi il rilancio efficace del Messaggero. Già ieri sera tutti i tifosi rossoverdi parlavano di questo. Ma davvero? Ma è possibile? Ma se n’è accorto solo ora? Di tutte queste domande parliamo in altre parti del nostro sito.
Lo sguardo ora è chiaramente rivolto al futuro. Cosa succede quindi adesso? Forse acquisiscono un contorno più nitido le strategie che finora sono state scelte dal presidente per riniziare la prossima stagione. Al di là di qualche nome o di qualche telefonata di cortesia, finora, non ci risulta sia stato approfondito alcun dialogo con personaggi esterni dal mondo rossoverde. Né per allenatore, né per il direttore sportivo.
La strada che porta ad Andreazzoli è quella più logica. La separazione con la Ternana è stata sostanziale ma non formale (il suo contratto è ancora in essere). La stima nei suoi confronti non può che essere immutata, visto che le panchine sono state poche e in un periodo particolarmente difficile (che ora – paradossalmente – rischia di ripetersi). Così come tutti quei discorsi relativi alla costruzione del gioco e della squadra che a stagione in corso è difficoltosa, ma dall’inizio… Andreazzoli è la scelta più logica, più giusta e più intelligente. Senza alcun dubbio. E’ un allenatore che a prescindere dal contratto andrebbe scelto.
Per il ds – nonostante le voci – la permanenza di Leone era un’opzione a prescindere, da questa nuova situazione che si è venuta a creare. Per il lavoro svolto durante questi anni, per l’impostazione che era stata data allo sviluppo della società in questi anni (settore giovanile compreso), per la scelta dei giocatori e la valorizzazione degli stessi. Per la continuità insomma, per una linea direttrice condivisa. E anche per la capacità di sapersi adattare, eventualmente, a un contesto diverso.
Insomma la strada della continuità sarebbe quella in questo momento imboccata dalla Ternana. Ma come vedete è inutile fare previsioni. Basta poco per cambiare traiettoria. Ed è questo – probabilmente – il problema più grande, da dover gestire. Chiunque dovesse occuparsene