Bandecchi durissimo e scioccante: “Il girone d’andata ha fatto schifo, lunedì sarò a Terni. E bruceremo le magliette”

Il presidente Bandecchi ha commentato su Instagram il cammino della Ternana dopo la sconfitta contro l'Ascoli. Ed è stato tanto duro quanto spiazzante. Di seguito il suo intervento sulla squadra

"Il girone di andata che è appena finito per la Ternana è andato male. Non abbiamo sicuramente brillato: 23 punti, 10 sconfitte parlano da sole. Troppe sconfitte in casa, troppe sconfitte in generale. E’ chiaro che non è quello che ci aspettavamo e non è quello che pensavamo di tirar fuori.

Come sempre ho detto ogni cosa che viene fatta ha dei responsabili e ha comunque la possibilità di essere capita prima di tutto e poi modificata e cambiata.

Come sempre e come sempre è stato all’interno della Ternana, la responsabilità nel bene o nel male di tutto ciò che è successo, io l’ho sempre intestata prima di tutto a me. Questa volta non fa nessuna differenza. La Ternana sta dove sta e ha fatto 23 punti sicuramente per colpa di chi comanda e chi comanda si chiama Stefano Bandecchi. 

Quindi sicuramente la responsabilità di quello che sta succedendo è mia

Allo stesso modo posso dire, rifacendomi alla cabala: le prime pagine sono della casa inclinata. E’ il primo segno dell’esoterismo che dice che la casa è piegata ma non è caduta. Quindi il primo insegnamento è che tutto ciò che è piegato può essere anche riportato in una realtà diversa e non si può confondere ciò che cade con ciò che è semplicemente piegato.

La Ternana oggi è piegata su sé stessa, ma io sono convinto che riusciremo a fare del nostro meglio per portare a casa quegli altri 23/25 punti che ci serviranno per la salvezza. Ormai dobbiamo essere concreti e pensare al risultato minimo a cui noi possiamo arrivare cioé la salvezza. Nessun sogno di gloria, soltanto portare a casa la salvezza. Lavorando su cosa? Sulla squadra che noi oggi abbiamo perché sempre assumendomi ogni responsabilità a meno che non ci capiteranno tra le mani dei geni particolari noi non faremo nessun mercato perché niente serve alla Ternana se non che ricominciare a far esprimere i calciatori che la Ternana ha nel modo migliore assoluto possibile. DI questo io mi farò carico. Lunedì avrò una riunione con lo staff tecnico e poi con la squadra. Spiegherò a tutti, per quanto mi riguarda, cos’è il professionismo, spiegherò a tutti i punti che non mi sono piaciuto e spiegherò anche cosa vorrò vedere nel prossimo futuro. Perché comunque la Ternana che noi quest’anno abbiamo costruito facendo una grande figuraccia ad avere 23 punti. I campioni che abbiamo in squadra, i ragazzi che abbiamo in squadra, lo staff che noi abbiamo si dovrebbero tutti domandare come mai una squadra come la Ternana sta così.

La risposta io ce l’ho. Sicuramente a differenza del carro armato che noi abbiamo rottamato, a differenza del cuore dell’anima e dell’orgoglio che noi avevamo, quest’anno orgoglio non ce n’è stato.

Lunedì mi permetterò di bruciare all’interno di un bidone tutte le maglie con le quali i nostri giocatori hanno giocato venerdì sera, perché è stato un disonore grande quello che venerdì sera abbiamo visto. Un disonore grande verso la maglia che tutti avevano addosso e soltanto il fuoco può pulire questo grande disonore. Ognuno dei calciatori porterà la maglia che ha indossato e quella maglia sarà completamente distrutta, come simbolo primario del fatto che il girone d’andata che questo girone d’andata della Ternana in Serie B ha fatto talmente schifo ma talmente schifo che noi non ci meritiamo la maglia che abbiamo addosso. Per questo noi chiediamo scusa a tutta la tifoseria e scusa a tutta la cittadinanza. Io personalmente mi assumo tutta la responsabilità di correggere ciò che ancora può essere corretto. Perché la casa, nel più bell’esoterismo, nella cabala più antica è piegata, ma non è ancora caduta.

Ciò che c’era da dire è stato detto, altro non c’è da dire fino alla fine del campionato. I fatti nel calcio parlano e come sempre ho detto soltanto nel caso in cui non arrivano i risultati bisogna dire due parole. L’altr’anno non c’è stato bisogno di parlare, ora in questo momento c’è bisogno di parlare. E il presidente è l’unico che può parlare. Tutti gli altri d’ora in poi staranno zitti, parleranno quando lo dirà il presidente"