Bandecchi: “Pronti a fare causa alla Ternana”
“Io dormivo, stavo da Dio. Cioè, io avrei dormito. Se fossi stato il presidente della Ternana, avrei dormito. Io le mie decisioni, quando le ho prese, le ho sempre difese. Per me, in questo momento, la Ternana è in un gran caos. Non so chi paga gli stipendi. Se li paga l’allenatore, allora va tutto bene. Se è la squadra a decidere l’allenatore, allora la situazione è un casino allucinante. Con la mossa di ieri, dal pomeriggio alla sera, la Ternana si è trovata in una condizione assurda. Magari avrebbe anche potuto vincere il campionato, ma la squadra era morta. A giugno lo avrebbero mandato via tutti, a meno che non paghino gli stipendi gli altri. Non esiste che un presidente si faccia trattare in questo modo. Nel calcio i ragionamenti si fanno prima, non dopo. È come andare alla partita, perdere 27-0 e poi dire: ‘Ragazzi, vogliamo organizzarci e vedere chi scende in campo?’. Ieri è stata una grande figura di merda”.
Così il Sindaco di Terni, Stefano Bandecchi questa mattina a margine di un incontro al CMM sull’Ast ai colleghi anche di TernanaTime.
Il presidente D’Alessandro ha detto che compra lo stadio…
“Su questo argomento non ci ho capito un cazzo. Prima ha detto che comprava la Ternana perché lo stadio era strategico, ora ha detto che si è accorto che lo stadio è solo in concessione per 44 anni. Ho letto sui giornali che ha dichiarato che quindi non rientra nei suoi asset. Ha sbagliato tutto, perché non è nemmeno vero. Nei suoi asset rientra eccome, perché è una concessione di 44 anni. Ma detto questo, ha fatto una serie di dichiarazioni confuse. Tra ieri e l’altro ieri, ha avuto un blackout, c’è qualcosa che non va. Comunque, il Comune gli ha già scritto. I danni, secondo me, ammontano a circa 50 milioni. O fanno lo stadio o lo facciamo noi con i loro soldi. È molto semplice. Fine delle chiacchiere. O si mettono al tavolino e fanno ciò che devono fare, oppure c’è un problema, un problema tecnico. Noi non siamo come la squadra di calcio, non ci riuniamo in un albergo, non viene l’allenatore a decidere. Gli impegni presi si mantengono.
Se entro 15 giorni la Ternana non dovesse rimandare la bozza di convenzione al Comune?
“La Ternana non fa lo stadio e noi faremo causa alla Ternana. È facile. Terni non può permettersi un’altra storia del genere, altrimenti perdiamo dei punti. Da quando ero presidente fino alla prima vendita, le cose sono sempre state chiare. Poi c’è stata un’altra vendita, in cui io non c’ero. Però voglio dire una cosa: se compri una squadra in fretta e furia, devi conoscere le cose. Se la tua prima dichiarazione è che hai comprato la Ternana perché c’era il progetto stadio-clinica, allora sai tutto. Poi dici di no, che non sapevi bene le cose. Poi scopri ieri che c’era una concessione… evidentemente non hai avuto una bella giornata. Non puoi mandare via un allenatore e poi fare dire all’allenatore che ha vinto lui. Questo mondo è finito, vale per tutti. A casa mia, certe cose non succedono.”
Il presidente D’Alessandro ha affermato che il progetto stadio-clinica così com’è non è conveniente per la Ternana…
“Ascolti, io non posso stare nella testa e nella mentalità degli altri. Io non so cosa voglia dire ‘non è conveniente’. Lui parla di 44 anni… In Inghilterra costruiscono grattacieli e dopo 50 anni li buttano giù. Ora, il punto è questo: io non posso entrare nei suoi calcoli. Ma quest’uomo ha anche la grande botta di culo di avere 14 milioni che gli dovrebbero arrivare da un altro. Io, se risparmio 14 milioni, sono un uomo felice. Dopodiché, gli restano scarsi 25 milioni per chiudere l’operazione stadio. Ci sono ambienti commerciali che rendono 2 milioni l’anno, con possibilità di crescita. In 12 anni, incasserebbe 24 milioni, quindi avrebbe ripagato l’investimento. E dopo gli resterebbero altri 32 anni di concessione.
Quindi scusate, ma in francese voglio dire: di che cazzo stiamo parlando? Qui mancano proprio gli imprenditori. Arrivederci, signori.”