Benny Carbone: “Il rinnovo è un segnale forte. Ora testa a domani. La vittoria è l’unico risultato possibile”
Siamo alla vigilia della partita fra Ternana e Novara e, come di consueto, l'allenatore della Ternana, Benny Carbone, si presenterà in sala stampa per la consueta conferenza di presentazione, che inizierà fra pochi minuti: seguila con noi.
Ore 10:04 – Inizia la conferenza.
Partiamo dalla notizia di ieri: un'iniezione di fiducia, un messaggio a piazza e giocatori. Aveva dei segnali?
"Hanno dato un segnale fortissimo e ringrazio la società per questo, per la forza che mi ha fatto arrivare. Sono felicissimo e concentrato per fare il bene della società; ho in qualche modo resettato tutto e ricominciato da zero, perchè mi sembra giusto resettare il campionato fatto fino ad oggi".
Il messaggio della società è importante per contenuti e tempistica.
"Hanno dato un messaggio nelle tempistiche giuste, per tranquillizzare tutti, giocatori, città e stampa, perchè realmente c'è un progetto; tutti vi aspettavate, forse, qualcosa di diverso, e invece la società ha fatto una cosa che poche altre fanno. Per quanto mi riguarda farò ancora di più per ringraziarli".
E' lecito pensare che la fiducia incrementi il vostro entusiasmo?
"Si, anche perchè adesso abbiamo il dovere di andare oltre quello fatto fino ad ora. Ne ho parlato coi ragazzi, hanno preso bene la notizia, e da qui si riparte".
Si riparte dal Novara, un'occasione importante; la Ternana non può fallire.
"Al di la di tutto, abbiamo due partite in casa e dobbiamo assolutamente vincerle, non esistono altri risultati. Dobbiamo riprendere a fare punti importanti, anche perchè considerando la classifica possiamo fare un balzo in avanti importante, per uscire da questa classifica che non ci compete per quanto fatto e visto".
Quali sono gli obiettivi comuni fra te e la società?
"Quelli di portare a termine il progetto fatto, e questo dipende dai risultati, che da domani devono tornare ad arrivare. C'è il puntare sui giovani, c'è il fatto di rientrare a giocarci il campionato anche ad alti livelli, per giocare un campionato diverso da quello visto fino ad oggi. Ci vuole tempo. Intanto pensiamo al Novara".
Mercoledì ti abbiamo visto un po' più assopito, come mai?
"Io ho analizzato la partita, ho detto quello che pensavo, ma non capisco. Era il giorno dopo della partita, e volevo assistere alla partitella fra chi non aveva giocato la sera prima".
La scelta di disputare alcuni allenamenti al Liberati è un episodio?
"Il fatto è che allenarsi sempre sul sintetico e poi passare al naturale, più molle, è faticoso. Noi cerchiamo di utilizzarlo meno possibile per dare la possibilità a Gabriele di portarlo al giorno della partita nella migliore condizione possibile. Sto pensando di cercare un campo in erba vicino, soprattutto per gli ultimi due o tre giorni prima delle partite casalinghe".
Ad Avellino c'era un rigore su Avenatti al 93'…
"Non è che è passato sotto silenzio, ma credo si debba guardare avanti. Mi sono già esposto abbastanza quando era ora, ma non è mia abitudine parlare di questi episodi: teniamo le energie per altre cose, concentriamoci sul campo".
A proposito di Avenatti, uno dei migliori ad Avellino?
"Sta crescendo, sotto ogni punto di vista, e speriamo che domani con tutti faccia una grande partita, e io sono convinta che la faremo, anche perchè sanno di aver fatto una partita sottotono al Partenio, per tante dinamiche. Può succedere dopo quattro partite ad alto livello e non raccogli nulla, ma non doveva capitare in un momento del genere".
Dopo Avellino hai detto che dovrai cambiare atteggiamento nei confronti di qualcuno: in che senso?
"Io voglio essere coerente con me stesso e coi miei ragazzi, ma soprattutto leale, con tutti; quando parlavo di cambiare atteggiamento ho generalizzato un po', nel senso che se fino ad oggi ho concesso tanto al gruppo, forse devo essere un po' più tirato".
Possibile un mini turnover domani?
"Immaginate quello che volete (ride N.d.R.). Ognuno di voi fa le sue valutazioni, io le faccio in base a quello che vedo in settimana".
Quanti dubbi hai?
"Non ho dubbi, io la formazione ce l'ho già adesso".
Dugandzic e Coppola come stanno?
"Stanno facendo le terapie, le cicatrici devono ancora chiudersi. Di Livio sta riprendendo, invece. Per tutti credo che bisognerà aspettare una quindicina di giorni".
Come fa il Novara ad aver perso tutte le trasferte?
"E' una squadra completa sotto tutti i punti di vista, ma come tutte le squadre di B: non ce n'è una materasso. Spero che il pubblico domani capisca il momento, ma sono sicuro che lo faranno, ci hanno sempre sostenuto e applaudito; da qui partiamo e ce la andiamo a giocare, cercando di limitare un po' tutte le giocate del Novara".
Siete stanchi fisicamente?
"C'è più stanchezza mentale, dobbiamo superare questo momento, e la vittoria è l'unica medicina. Preferisco anche giocare male e vincere".
Dei tre davanti quello più spento sembra essere Falletti…
"Da Cesar ci aspettiamo tutti qualcosa di più, ma come abbiamo aspettato Avenatti aspettiamo lui, perchè non ho dubbi su di lui. E' evidente che nelle ultime pèartite è un po' calato, ed è stato meno determinante dell'inizio del campionato. Tornerà".