Bojinov suona la carica a TN: “Forza Fere, ragazzi sono con voi! I derby non si giocano, si vincono!”
E’ a Belgrado ora, Valeri Bojinov. E’ ripartito ancora una volta e stavolta con il piede giusto. 7 gol in questo avvio di campionato, Partizan secondo in classifica. Preliminari di Champions, Europa League da primi nel gironcino, Nazionale riconquistata. A Bojinov non manca il coraggio di rimettersi in gioco, non manca la voglia e l’entusiasmo (basta farsi un giro sul suo profilo instagram per capire quanto “carica” l’ambiente, non solo con le giocate in campo). Forse manca un po’ la serie A e… la Ternana!
“Ti dico la verità: io qui mi trovo bene, benissimo. Sono soddisfatto non solo della stagione ma anche del prestigio che ti da una maglia del genere. Ma io ho praticamente giocato quasi tutta la mia carriera in Italia e in italia io voglio tornare per essere protagonista. Lo so che mi sono buttato via, in un certo momento della mia carriera, ma credo di non avere nulla di meno di tanti giocatori che ora vedo in tv”.
Quindi torneresti in Italia?
“Certo che ci tornerei! Tu non mi vorresti più vedere?”
E torneresti anche a Terni?
“Io a Terni sono stato benissimo. Mi sono divertito. C’è una grande tifoseria e avevamo una squadra di amici. Abbiamo faticato troppo lo scorso anno rispetto al valore della squadra. Io avevo detto che per me Terni doveva essere una nuova ripartenza, per giocare in A. Lo credo ancora e ti dico, credo proprio che sia servito”
Tu lo sai perché ti chiamiamo ora, vero?
“Certo! Per il derby. Vorrei giocarlo ancora. Che goduria quel gol!”
E come la vedi?
“Il derby è una partita sempre speciale. Ne ho giocati tanti. Anche uno qui, poco tempo fa. Terribile contro la Stella Rossa, è uno dei derby più sentiti al mondo. Abbiamo perso 3-1, ma ci rifaremo al ritorno. Ma ti assicuro che le emozioni e le sensazioni che vivi nei derby sono tutte uguali. E quello fra Ternana e Perugia è sentitissimo. Sono le partite che io vorrei giocare sempre”
Ci racconti quel 2-2 dello scorso anno?
“Che spettacolo ragazzi, che spettacolo!!! Ancora a raccontartelo mi emoziono! Noi eravamo in un momento difficile, dovevamo fare risultato. Loro si credevano più forti di noi. In campo ci provocavano. Ma noi non ci siamo fatti mettere paura. Stadio pieno, tutti contro. Sono situazioni che mi esaltano. E quando ho segnato, grazie anche all’assist di Giacomazzi (e ride!) la prima cosa che ho fatto è ascoltare il silenzio. Come mai non sentivo più i perugini?”
Ma sentivi i ternani!
“Quello sì. Ma per tutta la settimana a Perugia dicevano che ero finito, che non ero un giocatore. Forse ora si ricordano meglio di Valeri Bojinov! Scherzo… ma queste sono partite in cui vengono fuori le palle, e scusa il termine. Le devi mettere in campo. Chi le ha più grosse generalmente vince. Sono partite che tutti vogliono giocare. E se non le vuoi giocare non sei un giocatore di calcio”
E quest’anno come la vedi? Ti senti ancora con i tuoi ex compagni?
“Certo che mi sento. Ho lasciato amici lì. Con Ceravolo ci siamo visti in estate, l’ho invitato a casa mia in Bulgaria, peccato che sia infortunato. Era in superforma. Poi sento spesso Biagio (Meccariello, ndr) e Gigi Finizio”
Gigi Finizio??
“Si, Gigi Vitale. L’ho inventato io il soprannome. E’ un cantante, napoletano come lui. Pensa ora fa anche il capitano, Gigi Finizio!!!! Sono contento per come si sono ripresi. E ti posso dire una cosa? Ho conosciuto anche Breda. L’ho avuto a Vicenza, soltanto una settimana, prima che lo esonerassero. E se non ti posso dire se è un grande allenatore o no, ti dico che è una grande persona. Io l’ho apprezzato tantissimo. E’ uno serio, onesto, vero”.
Non ci hai detto quanto finisce la partita…
“Neanche me lo devi chiedere. Vince la Ternana. Non può che vincere. Io sono delle Fere. E le Fere il derby non lo giocano, lo vincono”.
Carica Bojinov, anche da Belgrado. Chissà se riuscirà a vederla la partita, a tifare Ternana. Di sicuro si informerà e magari una foto dallo spogliatoio con una vecchia maglia della Ternana ce la regalerà su istagram. Nel frattempo noi gli auguriamo di rivederlo in Italia, con la maglia che vuole. Perché di uno come lui, ancora, c’è bisogno. Anche in serie A