Dal Liberati allo Juventus Stadium fino ai grandi stadi della Liga e all'esordio a Barcellona contro l'Espanyol. Questa è la parabola ascendente di Alberto Brignoli che ha parlato a Ternananews della sua stagione al Leganes e chiaramente della Ternana:
Alberto, finalmente hai fatto il tuo esordio nella Liga…
“La sensazione è stata piacevole, molto bella. Mi è dispiaciuto entrare perché si è fatto male il mio compagno che è un ragazzo d'oro, però fa parte del calcio ma ora avrò una grande occasione davanti a me e cercherò di sfruttarla al massimo. Il feeling col campo ce l'ho, peccato per il risultato anche se fortunatamente non ha inciso troppo nella classifica”.
Quali sono gli obiettivi stagionali della squadra?
“Puntiamo alla salvezza. Abbiamo 13 punti con 4-5 squadre dietro. Dobbiamo finire l'andata con 18-19 punti grazie a un paio di vittorie che non è facile ma possiamo riuscirci”.
Pochi anni fa eri al Liberati, ora hai già incrociato Messi e Ronaldo…
“E' strano perché passare da Montichiari, poi Lumezzane e i tre anni di Terni che sono stati fantastici dove ho tanti amici che sento abbastanza spesso. Verrà a trovarmi a capodanno Gianluca il mio carissimo amico di Terni. Aldilà del calcio mi sono arrivati tanti messaggi dopo la partita di Torino e quella di domenica a Barcellona contro l'Espanyol. E questo è bello perché lasciare una certa immagine positiva prima come ragazzo che come calciatore non è facile in questo ambiente e vale più di tante cose”.
Parliamo un pò di Ternana: che ne pensi della scelta di Carbone in merito al cambio di portiere?
“E' una bella domanda. Conosco molto bene Di Gennaro perché c'ho fatto le vacanze insieme un anno. Mi è dispiaciuto perché comunque stava facendo il suo campionato e giustamente poi l'allenatore in un momento difficile ha cambiato. E' capitato anche a me con Ambrosi il primo anno che dopo due partite sono stato messo fuori, fa parte del calcio. Serve carattere e voglia di non mollare. Su Aresti devo dire che c'ho giocato contro e anche lui ha fatto tanta gavetta, forse più di me. E' un ottimo portiere e sono contento perché ho capito nell'ultimo anno cosa significa stare in panchina e poi ritrovare in campo. Mi dispiace per Di Gennaro che è giovane che ha voglia di fare e ritroverà il suo spazio. Allo stesso tempo sono felice per Simone perché se lo merita, è un grandissimo lavoratore e gli faccio un in bocca al lupo".
Avenatti invece sta facendo una grande stagione cosi come Falletti…
“I ragazzi dell'Uruguay! Sono straordinari, due ragazzi d'oro. Felipe si merita questo momento. Penso che abbia pagato troppo lo scotto delle aspettative e del cambio di calcio e di tutto. Non è facile venire dall'altra parte del mondo e ricordiamoci che sono arrivati a Terni che avevano 20 anni. Ho fatto fatica io che sono a 2mila km se ci mettiamo nei loro panni… Sono due ragazzi straordinari con grande qualità e il loro futuro è in Serie A perché se lo meritano”.
La Ternana riuscirà a salvarsi?
“La Ternana si salva assolutamente non ho dubbi. Siamo sempre stati abituati a soffrire a Terni ma ci salviamo. Sono convinto che stiano facendo un grande lavoro. Seguo sempre la squadra. Ci salveremo perché sono tutti ragazzi disponibili con grande voglia di lavorare, sono super fiducioso”.
Parliamo un pò di te, come va la vita a Madrid?
“Si sta molto bene, è una metropoli. E' come stare a Roma e a Milano. Non vivo nella città dove gioco ma un po' fuori. Ci sono poche persone che ti riconoscono ma hanno un altro modo di dimostrare affetto e di stare vicini ai giocatori. E' bello perché vivi molto bene, ci sono molte meno pressioni rispetto all'Italia ed è più semplice. Normale che poi ti ritrovi in un campionato che è molto competitivo”.
Cosa ti manca dell'Italia?
“Mi manca… i miei amici, la mia famiglia, la mia normalità e la mia musica perché ho la mia consolle in taverna a casa. Però sono venuti a trovarmi la mia famiglia, gli amici e la mia ragazza che ho conosciuto a Genova. Però è anche giusto guardare avanti perché se non sfrutto questa opportunità stando qui, imparando una nuova cultura e una nuova lingua, è anche un mondo diverso e una possiblità in più a livello culturale al di fuori del mio lavoro. E' giusto pensare a quello che mi manca ma è un po' riduttivo. Alla fine sono contento cosi”.
Hai trovato un pò di Ternana anche in Spagna?
"Qui c'è Roberto Pagnanini nel suo ristorante a Madrid, mi ha scritto l'altro giorno quando ho giocato contro l'Espanyol. Anche a Madrid in Plaza Mayor ho mangiato le ciriole al tartufo, quello vero,che qui la pasta in genereale… poi il tartufo lo mangiano sottovuoto. Avevo il papà e la mamma del mio carissimo amico che mi portavano 5-6 tartufi insieme”.
Cosa ti senti di dire ai tifosi delle fere?
“Un grande saluto a tutti i ragazzi della Curva Nord e Curva Est, a tutte le persone affezionate alla Ternana. Spero vivamente che torni l'entusiasmo dei primi anni quando sono stato io a Terni anche se so che ci sono parecchie vicissitudini societarie dove però non entro in merito. Però tutti i tifosi della Ternana, le persone dai bambini agli anziani me li porterò sempre nel cuore, è una famiglia per me. Non sono parole di circostanza. Ora sono a Madrid ma quando posso torno spesso a Terni come quest'estate. Quando torno mi fa sempre piacere stare con i ragazzi, bere qualcosa da Rolando in amicizia, è un po' l'atmosfera del calcio di Terni che a volte ti toglie ma ti da tantissimo sotto il profilo umano”.
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