A tutto Alberto Brignoli. Dalla vittoria col Brescia al sogno play-off, passando per il futuro e per la Juventus. E ospite di Rotocalcio, si parte proprio dal successo ottenuto domenica pomeriggio: "Siamo contenti perché vincere è stato importante. Poi comunque i punti che ci servono per arrivare alla salvezza sono sedici, quelli con il Brescia sono punti importanti. Play-off? E' giusto che la gente, i tifosi siano entusiasti. Io mi ricordo che quando siamo partiti il 9 luglio eravamo 7-8 giocatori e lo staff al Garden. Ricordo cosa pensava la maggior parte delle persone. Mancano 16 punti alla salvezza, la strada è lunga ma quella buona…”.
Sul gol di Sestu – "No, no. Il pallone non era entrato. Da quella prospettiva sembra che il tiro sia entrato, ma non è così. Lui ha preso male la palla, io ero messo bene in porta. Ero messo bene sia per uscire che per parare, non credevo che – sorride – arrivasse un tiro del genere. Siamo stati un po' sfortunati, ma ci può stare. Noi abbiamo segnato così, forse anche peggio a Pescara. Mi è dispiaciuto prendere un gol così, ero stato perfetto. La palla non era entrata, ne sono sicuro. Sulla mia prima respinta, la palla picchia sul palo esterno. Non poteva uscire da quella parte se fosse stata dentro”.
Su Ceravolo – "Ceravolo ha fatto una grande partita, ma anche la settimana scorsa nonostante le difficoltà davanti ha fatto bene. E pure a Pescara. Quello della settimana scorsa è stato un incidente di percorso e lo abbiamo dimostrato, in campo siamo stati calmi e freddi continuando a giocare. Il mister a fine primo tempo col Brescia ha usato le parole giuste. Ha ripreso semplicemente ciò che stavamo facendo, eravamo messi in campo bene con equilibrio. Ci ha detto anche che avrebbe cambiato modulo nel giro di 5-10' come ha fatto con Falletti al posto di Viola. E poi è andata bene”.
Sul gruppo giovane – “L'esperienza non è tutto. In questo campionato molto equilibrato, vale molto la fame, la corsa. Se hai un calciatore come Falletti che salta sempre l'uomo o come Avenatti che tira fuori la giocata come col Modena è tutto più facile. Bisogna andare in campo con la mentalità giusta, è quella la cosa importante”.
Sul Perugia – "Vediamo, viviamo la rivalità col Perugia. Fanno ridere ad esempio i fotomontaggi sui social network. I tifosi ad esempio ci tengono tanto al derby di ritorno. E' giusto, è giusto. Il derby è anche questo, la goliardia ci sta bene. Io da Bergamo col Brescia, all'andata mi hanno detto di tutto e io ho risposto pure in bergamasco. Hanno tolto mille regole per andare allo stadio, se togliamo anche questo…”.
Sulla classifica – "Play-off? No, no. Sto guardando i 28. Sono sei punti di vantaggio. Al di là dei play-off la classifica ora dice questo ma non la guardo, così come non la guardiamo prima. Se arriviamo così ad aprile-maggio si vedrà come possiamo giocarcela, ma prima arriviamo a 50 e meglio è. Per qualcuno però, visto come ci avevano catalogato a luglio, sarebbe meglio parlare di play-off…”.
Sul rendimento dei giovani – "Non faccio il lavoro del direttore sportivo. Vedevo lavorare sul campo i ragazzi, tutti hanno sempre dato tutto mettendosi a disposizione. Ero convinto che i giovani, a prescindere dagli episodi, quest'anno avrebbero fatto bene. E se non avessero stoffa non sarebbero neanche qui in Serie B. Se il direttore li ha acquistati è perché era convinto potessero fare bene. Avenatti uno su tutti, è stato prima massacrato mentre a Vicenza sembrava fossimo dipendenti da lui. E' un '93 arrivato dall'altra parte del mondo, è normale facesse fatica”.
Sulla Juventus – "Sono contento, ma resto con i piedi per terra. So il percorso che ho fatto per arrivarci e so il percorso che dovrò fare per restarci. Mi piacerebbe fare quindici giorni per capire com'è l'ambiente, per studiare qualcosa da Buffon e da tutto l'ambiente importante. Lo so anch'io che non ci rimango, c'è una concorrenza mondiale. Ci sono un po' di portieri sotto contratto. La mia volontà conta zero, se loro vogliono che io faccia il raccattapalle dovrò farlo per quattro anni perché ho quattro anni di contratto”.
Amelia al Perugia – "Se tu prendi un portiere a gennaio è perché non hai fiducia nel secondo. Attenzione, non conosco le dinamiche. Provedel è un ottimo portiere e sta facendo bene. E' normale che se alle prime difficoltà la colpa è dei Provedel, dei Goldaniga, dei vari ragazzi…”.
Sul campionato – "Noi abbiamo vinto a Bari e perso in casa col Trapani, vinto a Frosinone che non perdeva da un anno e mezzo. E' un campionato abbastanza livellato”.
Sul Bologna – "Il Bologna è una grande squadra, all'andata potevamo portare via almeno un punto e preso gol su palla inattiva. Dobbiamo andare a giocarcela, provando a fare una buona partita per portare a casa punti importanti. E' più difficile giocare co. Cittadella in casa che col Bologna fuori casa a livello di gioco, con le squadre che si chiudono troviamo un po' di difficoltà. Bisognerà essere bravi a sfruttare gli spazi e loro probabilmente ci faranno venire il mal di testa. Dobbiamo gestire bene tutto per dare continuità al nostro campionato”.
Su Falletti e Avenatti – "Falletti può spaccare la partita negli ultimi 15-20', ci può dare tanto in fase offensiva mentre forse il mister a livello difensivo, per le caratteristiche che ha, lo vede meno. Credo sia una questione di modulo anche perché Cesar è un professionista serissimo. Non ha mai detto una parola fuori posto o è venuto al campo col muso. E' un professionista esemplare che merita tutto il bene e tutta la fortuna. Avenatti ha avuto a fortuna che è andato via Mirko altrimenti sarebbe stato un comprimario. Andando via Antenucci ha trovato più spazio”.
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