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Cambio di modulo rischio calcolato?

Siamo proprio sicuri che il 3-5-1-1 sia il sistema di gioco migliore per questa Ternana? La domanda sorge spontanea dopo aver assistito alla prima partitella in famiglia della squadra. La Ternana vista sabato mattina non è piaciuta e come se non bastasse a più di un tifoso presente allo stadio ha fatto venire strani pensieri. Ma andiamo con ordine.

ADDIO QUALITA’ – Petriccione e Falletti sembrano smarriti. E questo può essere un grosso problema considerando che sono gli elementi di maggiore qualità della rosa. Il playmaker e il trequartista si ritrovano ingabbiati in un centrocampo troppo folto, privo di spazi di manovra. Il regista era piaciuto per la facilità nel far girare la squadra, nel lanciare i compagni in profondità. Adesso non c’è nessuno che aggredisca gli spazi, perché Zanon e Sernicola non sono esterni d’attacco, perché Tascone e Palumbo ancora non riescono ad accompagnare la manovra fino al cuore dell’area di rigore e perché Avenatti non si butta in profondità. Insomma il gioco ristagna, la manovra non riparte con velocità. Tanto per intenderci, la rapidità nel capovolgimento dell’azione vista contro il Pordenone non c’è più.

POCO PESO OFFENSIVO – Oggi la coppia Avenatti-Falletti non convince. Perché in due lo scorso campionato hanno segnato appena 15 gol ma soprattutto perché non sono attaccanti puri. Falletti ha fatto vedere le cose migliori da trequartista con due esterni offensivi ai lati e una punta, Ceravolo che alla soglia dei trent’anni ha imparato a fare reparto da solo. Insomma con ben 4 punti di riferimento, ognuno con compiti ben precisi d’assolvere. Avenatti ancora non è in grado di giocare da solo in avanti. Il lungo uruguaiano predilige uscire dall’area di rigore per premiare l’inserimento dei compagni. Il guaio è che facendo così negli ultimi 16 metri di maglie rossoverdi non ce n’è traccia. Insomma tutto passa oggi per i piedi di Falletti e Avenatti. Troppo poco. Nessuno mette in dubbio le qualità degli interpreti ma affidare l’intera manovra offensiva a due soli giocatori rischia di essere eccessivamente pericoloso.

ESTERNI SACRIFICATI – In tutto questo discorso sono usciti dai radar Furlan e Battista. Il primo è stato uno dei rossoverdi più positivi della passata stagione, il secondo invece la sorpresa del precampionato. Entrambi oggi sono costretti ad adattarsi fare le mezze ali. Nessuno mette in dubbio la loro capacità di adattamento alla nuova posizione ma la storia insegna che quando si è voluto “ingabbiare” i giocatori estrosi all’interno di un complesso sistema di gioco si è sempre finito per perderli. E questa Ternana a nostro avviso non può permettersi un tale lusso.

BARICENTRO BASSO – Di fatto la Ternana gioca con 5 difensori. Chiaro l’intento di Carbone di voler lavorare per “non subire gol” piuttosto che per farli. La difesa a 3 consente però di recuperare Masi sin da subito consentendogli di raggiungere la migliore condizione fisica potendo contare anche sull’aiuto di due compagni di reparto.

CERTEZZE ADDIO – Il cambio di sistema di gioco ha spazzato via le poche certezze che la squadra aveva acquistato nell’ultimo anno. Quei movimenti, quelle dinamiche che hanno consentito alla Ternana di uscire dai momenti difficili dello scorso campionato e di trovare, in questo avvio di stagione così tribolato un’identità di gioco che ha fruttato il passaggio al terzo turno di Tim Cup e gli applausi del pubblico rossoverde. Ma d’altronde Carbone lo ha detto nella conferenza stampa di presentazione “dobbiamo resettare tutto”. Sarà importante avere gli uomini giusti e il tempo per farlo.

Alessandro Laureti

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