Tanto tuonò che poi non scese nemmeno una goccia di pioggia. Il vecchio adagio non recita così, lo sappiamo però questo sembra essere proprio quello che è accaduto in casa Ternana. Ci riferiamo al “caso Donnarumma” che Cristiano Lucarelli ha sgonfiato con eleganza.
L’allenatore rossoverde contro la Spal ha consegnato la maglia da titolare ad Alfredo Donnarumma. Qualcuno, sabato pomeriggio alla lettura delle formazioni ha commentato “il procuratore si è fatto sentire eh…” abbozzando anche un sorriso sarcastico. Pensiero condiviso da molti ma poi nel post partita è bastato chiedere all’allenatore quando avesse deciso di far giocare il suo numero 9 per smontare una polemica totalmente inutile.
"La partita si inizia a preparare lunedì. Quindi… dall’inizio della settimana avevo deciso che avrebbe giocato” ha commentato Lucarelli ad AmTv. Una frase talmente semplice che ha reso inutile anche l’alzata di voce dello scorso giovedì di Mario Giuffredi, procuratore del giocatore. Anche perché le parole del manager di Donnarumma sono andate a cozzare con quelle rilasciate la settimana prima dallo stesso giocatore ospite della trasmissione “Luci al Liberati” sempre su AmTv.
A freddo potremmo aggiungere che il “caso” si sarebbe potuto sgonfiare ancor prima. Sarebbe bastato, che Lucarelli avesse annunciato la sua decisione di schierare Donnarumma titolare nel corso della conferenza stampa di venerdì. Nel consueto incontro con la stampa locale, l’allenatore delle Fere ha detto di “non voler rispondere a fattori esterni” ma per rafforzare le sue scelte, in primis quella di far giocare nelle ultime gare Andrea Favilli è arrivato a togliere il gol di Palumbo a Cittadella per assegnarlo, d’ufficio, proprio al 17 rossoverde. Ha dedicato una bella fetta della sua conferenza stampa a un fatto inesistente, a conti fatti. Allargando il discorso anche ai “quasi miei figli” ovvero Paghera, Defendi e Proietti che “se dovessi scegliere in base alle simpatie farei giocare sempre”.
Sarebbe bastata una frase per chiudere tutto: per una volta vi dico chi gioca, Donnarumma. E perché l’ho deciso io, non il procuratore. Che dice quelle cose in quanto procuratore e che non è qui con noi tutti i giorni. Insomma giocando d’anticipo, l’allenatore rossoverde non avrebbe lasciato spazio a nessuna malevola interpretazione della formazione rendendo ancora più ininfluenti le dichiarazioni, strumentali, del procuratore dell’attaccante che si è limitato a fare il suo lavoro. E così nessuno, alla lettura delle formazioni, avrebbe storto il naso. O potrebbe pensare il contrario.
Con quella di sabato contro la Spal sono salite a 9 le partite disputate da Donnarumma in stagione e in 5 di queste l’attaccante di Torre Annunziata è sempre partita da titolare. Il 9 rossoverde sta incontrando qualche difficoltà di troppo rispetto ad una stagione fa come confermato dai suoi numeri. Quest’anno ha segnato un solo gol (a Parma) e fornito 2 assist. La scorsa stagione, a questo punto, di gol ne aveva messi a segno 6 (di cui due doppiette) ma sfornato lo stesso numero di assist.
Oggi la Ternana è una squadra ambiziosa con una rosa competitiva composta anche da giocatori che, nelle passate esperienze sono stati “prime donne”. E ci sta pure di dover fare i conti con dichiarazioni simili a quelle rilasciate dal manager di Donnarumma. Ma se la Ternana vuole continuare a crescere deve imparare a gestire anche queste nuove situazioni, con il sorriso in volto.
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