Caro Presidente…

Caro Presidente,

innanzitutto le chiedo scusa se uso per Lei un appellativo non corretto, ma mi capisca, scrivere “Caro Amministratore Unico” non è molto scorrevole, giornalisticamente parlando; ma non è questo il punto.

Caro Presidente, dispiace molto che Lei si senta così solo nel portare avanti la nostra Ternana, e spiace sapere che si senta oggetto di così tante critiche distruttive e illazioni, a tal punto che si sente costretto a riconsiderare il Suo impegno per la causa rossoverde. Ero all'incontro di ieri all'Hotel Garden, e posso assicurarle che, almeno personalmente, sono rimasta colpita nel vederLa tanto scuro in volto mentre ci raccontava di come Le sembri che ogni sforzo profuso per questa squadra e per tutto ciò che la circonda e le gira intorno sia vano o sminuito, perchè Le posso assicurare che per la maggioranza di quelli che la Ternana la vivono, da tifosi o da addetti ai lavori, o da entrambi i lati, la situazione non sembra andare nella direzione che Lei sta vedendo. Non metto in dubbio che non sia facile gestire una società tanto vasta e impegnativa come è la Ternana Calcio, probabilmente in pochi saprebbero dove mettersi le mani per poterla mandare avanti nel miglior modo possibile, eppure mi sembra che quanto di buono Lei ha fatto in questi primi mesi di gestione Le sia stato riconosciuto, anche da quelli che inizialmente erano più reticenti nell'accordarLe fiducia. Dispiace anche sapere che Lei si senta attaccato per il cognome che porta, perchè è sempre un buon motto di vita il detto che afferma che avere lo stesso cognome non significa essere la stessa persona, perchè ammettiamolo, qualche errore in passato la Sua famiglia lo ha commesso, qualche errore che a Terni stentiamo a dimenticare, è vero, ma ci capisca, ci sono stati anni difficili e faticosi anche per chi al Liberati continuava ad andare nonostante le delusioni. Per questo motivo la cosa che ha colpito in maniera più forte, ieri pomeriggio, è stata l'ammissione da parte Sua di aver inizialmente richiamato i Montemari a collaborare con Lei, non fosse altro che per il fatto di averlo sempre negato strenuamente ogni volta che le fosse stato chiesto in precedenza.

Quello che dispiace di più, però, è che Lei ieri non abbia voluto dialogare con nessuno: al di la del fatto che fossimo in sede di conferenza, sarebbe stato costruttivo, a mio modesto parere, instaurare un breve e civilissimo dibattito. Sarebbe stato utile a noi, che avremmo meglio capito quello che Lei ci ha voluto comunicare, non lasciandoci (insieme ai tifosi) nel dubbio se voglia lasciare il timone oppure se ha soltanto voluto dare un monito e una scossa all'ambiente, e sarebbe servita a Lei per verificare se veramente Terni Le è così ostile. Confrontandoci forse avrebbe potuto vedere come le cose in realtà stanno cambiando, lentamente quanto vuole, ma stanno cambiando: i passi avanti che Lei ha fatto verso la piazza e verso i tifosi sono stati contraccambiati dai passi avanti che la piazza e i tifosi hanno fatto verso di Lei, perchè la tifoseria non è cieca, vede che ci sono dei cambiamenti in atto, li valuta e li apprezza. La piazza, la stragrande maggioranza, vede che Lei la Sua creatura la sta crescendo bene, e se solo Lei ci avesse dato modo di spiegarLe il nostro punto di vista, forse adesso non si sentirebbe più così solo. O forse non sarebbe cambiato niente, ma entrambe le parti avrebbe avuto modo di spiegarsi e di chiarire le proprie posizioni.

La ringrazio, Presidente, per il tempo speso nel leggere questa considerazione, rimanendo nella speranza che presto Lei decida di incontrarci di nuovo, magari per darci modo di controbattere alle sue dichiarazioni, in modo che tutti possiamo tornare al nostro lavoro o a casa con un punto di vista in più.