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Cittadella-Ternana, le 5 lezioni

A Cittadella doveva arrivare la svolta, la partita del Tombolato doveva essere quella della rinascita rossoverde: la Ternana, invece, si salva dalla sconfitta grazie ai miracoli di San Alberto da Bergamo. Ecco cosa abbiamo imparato dalla partita di ieri pomeriggio:

1 – La Ternana non sa più vincere.

Assunto scontato, ma è impossibile non riportarlo dopo una partita del genere. Le Fere non vincono più da 9 turni, ovvero dalla 25sima giornata di campionato, nella sfida casalinga dell’8 febbraio contro il Brescia (2-1). Da allora, 5 sconfitte e 3 pareggi: 3 punti in 8 partite, per una media di 0.37 lunghezze raccolte a match. Dati che fanno rabbrividire, ma forse il fatto che i rossoverdi, con una prestazione complessivamente insufficiente, abbiano fatto un passo indietro rispetto alla sconfitta interna contro il Carpi è ancora peggiore.

2 – Questa squadra fallisce sistematicamente gli appuntamenti decisivi.

Tutti sapevano che a Cittadella era necessario ritrovare la vittoria e che non ci si poteva accontentare di un pareggio. A maggior ragione, non lo si può fare dopo che il punticino è stato strappato grazie ad un provvidenziale Brignoli. Una delle più brutte versioni della Ternana “ammirate” in questa complicata stagione, per chi scrive forse la più brutta in trasferta: senza idee, senza fiato, senza forza. In una parola, una delusione. Il fatto che una prova del genere arrivi dopo un ritiro, seppur breve, è ancora più preoccupante del trend affermatosi in quest’ultimo frangente di campionato: la Ternana non sa vincere le partite decisive, nè quelle per invertire la rotta dei periodi negativi, nè tantomeno la maggior parte degli scontri salvezza. L’approccio alla gara è stato, per l’ennesima volta, semplicemente da incubo e, nell’arco dei 95′, non è mai emersa quella grinta e quella voglia di fare il colpaccio ad ogni costo che doveva essere sfoderata dai rossoverdi. E se il Citta recrimina per 2 punti sfumati, citofonare Brignoli. Il tempo stringe, la Ternana deve svegliarsi.

3 – Le Fere sono impalpabili nel gioco aereo.

Ancora una valanga di calci piazzati, tra angoli e punizioni, sprecati dalla Ternana, con molti palloni messi in area e finiti nella terra di nessuno del Tombolato. Un dato oggettivo, quello dell’incapacità delle Fere di essere pericolose nel gioco aereo e nelle palle da fermo, veramente incomprensibile, visto il lavoro meticoloso svolto da Tesser ogni settimana e considerato che negli ultimi minuti della sfida di ieri due giocatori come Dugandzic e Avenatti, che in due fanno 3,84 metri, hanno faticato ad agguantare i palloni più alti, pur sovrastando i marcatori avversari. Cittadella nettamente superiore sulle palle alte, specialità della casa, con i rossoverdi che confermano le loro difficoltà in questo specifico settore, che sembrano esser scritte nel DNA di questa squadra.

4 – Alberto Brignoli è di un altro pianeta.

Perlomeno rispetto al resto dei suoi compagni di squadra in campo: con quattro autentici miracoli, parate veramente al limite dell’impossibile, nega la vittoria, che sarebbe stata più che legittima, ai padroni di casa. Anche Pierobon, collega 46enne, si è dovuto complimentare con il portierino di proprietà della Juventus alla fine della partita: riflessi straordinari, sicurezza granitica sulle uscite e una prestazione veramente da urlo. Tiene a galla la Ternana, limitando l’acqua imbarcata dal vascello rossoverde.

Menzione particolare anche per Davide Gavazzi che, con una prestazione tutta cuore e corsa, lotta senza mai arrendersi per 95′, emergendo dalla mediocrità intorno a lui. 

5 – Il girone di ritorno rispecchia in modo speculare quello d’andata.

Questa può essere la lezione positiva di giornata: la crisi della Ternana, in questa seconda tornata di campionato, rispecchia perfettamente quella del girone d’andata, nei numeri e nel frangente del calendario. Anche pochi mesi fa, prima della rinascita a Bari (ad onor di cronaca, anticipata dal negativo recupero di Chiavari), i rossoverdi avevano raccolto, contro il Cittadella, un punticino che sapeva di “minestra riscaldata”: che sia di buon auspicio per la partita di giovedì? Ci auguriamo tutti la stessa inversione di tendenza: le somiglianze con la prima parte della stagione sono veramente impressionanti.

 

Federico Trastulli

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