CLAMOROSO – UOn – Cozzella diffida Longarini, si va verso il tribunale

CLAMOROSO – UOn – Cozzella diffida Longarini, si va verso il tribunale

Clamoroso quanto pubblicato poco fa nelle pagine del giornale online UmbriaOn: Cozzella ha diffidato Simone Longarini per le dichiarazioni rilasciate ieri, richiedendo tramite i suoi legali la rettifica di quanto detto. Si va verso il confronto in aula anche per il licenziamento del 3 agosto. Ecco quanto si legge su umbriaon.it: "La replica – tutt’altro che informale e, forse, preludio alla carta bollata – arriva dagli avvocati di Vittorio Cozzella, già in guerra contro la Ternana per il licenziamento dello scorso agosto. In merito alle dichiarazioni di Simone Longarini – scrivono dallo studio Crescimbeni-Lavari – «si diffida lo stesso, in proprio e nella qualità di amministratore unico della Ternana Calcio S.p.A., alla immediata rettifica delle dichiarazioni rese nella conferenza stampa di mercoledì 30 Settembre 2015, in quanto assolutamente inveritiere nonché offensive e lesive dell’immagine e della professionalità del signor Cozzella il quale – contrariamente a quanto asserito dal signor Longarini nella suddetta conferenza stampa – ha svolto con impegno, serietà, diligenza, e professionalità il proprio incarico di direttore sportivo della Ternana Calcio S.p.A".

Sul licenziamento"Poi, però, i legali che difendono l’ex ds dicono qualcosa in più in merito al rapporto di lavoro troncato lo scorso 3 agosto con il licenziamento ‘per giusta causa’: due settimane dopo – il 19 agosto – quella decisione è stata impugnata. Per gli avvocati Crescimbeni e Lavari si tratta infatti di un licenziamento «assolutamente illegittimo poiché viziato nella forma, nella procedura e nella sostanza; ciò avuto riguardo al fatto che il signor Cozzella non ha mai posto in essere le condotte inadempienti a lui contestate con il provvedimento espulsivo ed avendo, al contrario, rispettato integralmente i propri obblighi contrattuali». Parole che preludono ad una causa civile, di fronte al giudice del lavoro, «per il riconoscimento della illegittimità del licenziamento e per il risarcimento dei danni tutti subiti in conseguenza dello stesso, ivi compresi quelli all’immagine ed alla professionalità".