Conferenza Ternana – De Canio: “Ricordo spesso ai ragazzi che abbiamo cambiato molto”
Al termine della seduta di rifinitura di questa mattina, si è presentato in sala stampa l'allenatore della Ternana Gigi De Canio, per palare della partita di domani fra la Ternana e la Virtusvecomp Verona.
Di questo avversario si conosce poco, cosa ci può dire?
"E' un avversario di categoria, una squadra molto frizzante e agile, con una discreta qualità. Naturalmente, campo stretto e una squadra molto bene in palla e molto motivata, anche se i risultati non sono eclatanti".
Sponda Ternana, ha riproposto il 4312.
"Come al solito abbiamo provato tutte le soluzioni. Vi ho spiegato la scorsa settimana, vediamo domani".
Ha corretto più volte Diakité…
"Non è egoista, è un individualista. Adesso però è pronto, poi se debutta o meno vediamo".
La scelta del vice Vives l'ha fatta?
"Abbiamo un paio di alternative, ci penso. Ho fatto delle prove, ma ci penso fino a domani. Sapete poi le regole che ci sono, e siamo convinti delle scelte fatte".
Quanto pesa il non aver vinto, sulla squadra?
"Ce lo abbiamo un periodo di rodaggio. I giocatori vogliono strafare, vogliono vincere, e giocano forzando la giocata per la voglia di arrivare subito al gol, perchè c'è voglia. Naturalmente cerco di ricordare loro che abbiamo cambiato molte volte la preparazione e che questo rappresenta un problema, devo rafforzare le loro certezze senza disperdere le convinzioni che hanno, la loro autostima. Quando si cambia preparazione molto spesso è difficile ritrovare immediatamente la condizione, soprattutto se non si gioca. Cerco di tranquillizzarli, visto anche il loro impegno e la loro dedizione, sono sicuro che i risultati verranno, e quindi cerco di ricordargli che ci siamo formati strada facendo, che abbiamo cambiato tanto".
Non a caso, Vives e Iannarilli hanno dichiarato che il nemico numero uno è la frenesia.
"So che esiste e so che devo rasserenarli perchè giochino come possono fare, perchè le occasioni le creano e devono solo avere pazienza di non sbilanciarsi e gestire meglio la palla. Non sapevo avessero detto questa cosa".
Domani è fondamentale col campo stretto allargare gli avversari?
"E' sempre determinante, quando vuoi vincere devi allargare gli spazi della squadra avversaria per avere più possibilità di incidere. Il problema del campo stretto è che quando hai la palla gli avversari magari sono più vicini, e non dobbiamo farci ostacolare dall'avversario e bloccare le azioni. E' fondamentale fare prima gol senza prenderlo".
Da domani iniziano le partite ravvicinate, in un periodo sfortunato. Come sta Rivas, a proposito?
"Certamente quando non si hanno giocatori specifici nel ruolo, qualche problema c'è, soprattutto a centrocampo, perchè il centrocampista vero ha i tempi di gestione della palla, cosa che magari chi non è specifico del ruolo queste capacità non le ha. Non avere giocatori di ruolo disponibili non è sicuramente positivo, ma fortunatamente Vives non è una cosa grave, quindi nel giro di pochi giorni dovrebbe essere di nuovo in gruppo, Rivas invece, poichè viene da una recidiva, ci vuole un po' più di tempo e cautela, così come per Pobega, con cui dobbiamo essere cauti".
L'importante è sbloccarsi?
"L'importante è trovare la condizione, per sbloccarsi. Siamo all'inizio, io lo dico e tranquillizzo i giocatori, e mi ricordo tutto quello che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, percui certe difficoltà cerco di farle comprendere almeno a loro".
Domenica affronta un allenatore particolare, che fa da patron e da allenatore da 36 anni: quanto è difficile rimanere sulla stessa panchina per tanti anni?
"Be', per lui è facile, comanda lui e può restare tutto il tempo che vuole (ride N.d.R.). Io non farei il presidente, meglio le emozioni del campo".
Lo ha sentito il patron?
"Si, ma non vi posso dire quello che mi ha detto. Parole bellissime, che non vi posso dire. Lui è contemporaneamente tifoso e persona razionale".
In campo come si è comportato domenica?
"Guardavo la partita (ride N.d.R.)".
Come lo vede?
"Che ci vuole pazienza lo sa anche lui, siamo in pochi a saperlo".