Sono passati 22 mesi dal tremendo infortunio patito da Dianda contro il Brescia nello scontro di gioco con Andrea Caracciolo. Domenica 8 febbraio i due si ritroveranno uno davanti l'altro. Farà un certo effetto rivedere i due dopo due anni da quel tremendo incidente con Dianda che spesso ha sottolineato come Caracciolo non si sia mai interessato delle sue condizioni. Era il secondo minuto di Ternana-Brescia del campionato 2012/13. Dianda entra in possesso di palla e poco dopo viene travolto da Caracciolo. Sulle prime sembra essere un normale fallo di gioco che il direttore di gara ravvisa immediatamente. L'intervento è stato irruento, ma di certo non per fare male. Ma si capisce subito che c'è qualcosa che non va. Dianda resta a terra toccandosi il ginocchio sinistro e da li inizia il suo calvario. La gamba che resta piantata sul terreno di gioco, il movimento innaturale del ginocchio, tutti segni evidenti che l'infortunio è grave. Ed è l'ennesimo della stagione dopo i crociati saltati di Bernardi, Gotti, Nolè, Pisacane e Meccariello. Ma l'infortunio a Dianda è molto più grave rispetto agli altri subiti dai suoi compagni ed arriva all'apice della sua carriera, proprio quando diverse squadre della massima serie hanno iniziato a mettere gli occhi su di lui.
Da quel tremendo giorno inizia un periodo lungo e nero che sembra senza fine per Dianda. Ma la Ternana, i tifosi e Longarini non lo hanno mai abbandonato. Durante l'estate dopo l'operazione, Longarini propose il rinnovo del contratto, sintomo di fiducia nel ragazzo ma anche di grande umanità. L'affetto di tutti e il grande lavoro di Renosto hanno contribuito sicuramente a dare la forza necessaria a Dianda di recuperare dall'infortunio mentre in tanti lo volevano già alla fine della sua carriera.
Ed eccolo Dianda, recuperato in questo nuovo anno dove è già sceso in campo due volte con la formazione primavera ed è tornato a calpestare il terreno del Liberati in prima squadra. Sono passati due anni da quel tremendo infortunio. Dianda c'è e domenica i suoi occhi incroceranno quelli di Caracciolo per un Ternana-Brescia che evoca tristi ricordi ma che allo stesso tempo segnano il lieto fine di una grande favola, la favola di Salif Dianda.
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