GLI INIZI – Cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Roma con cui vince lo scudetto dei Giovanissimi con Andrea Stramaccioni in panchina, Viviani esordisce in prima squadra con Luis Enrique appena 19enne in un play off di Europa League contro lo Slovan Bratislava nell’agosto del 2011, perso poi dai giallorossi. Pochi mesi più tardi, il 12 dicembre 2011, fa il suo debutto in Serie A dall’inizio in un Roma-Juventus terminato 1-1. Di lui si dice un gran bene, tanto che la società giallorossa, a fine stagione, gli rinnova il contratto di 5 anni. Nella capitale sono convinti di avere tra le mani il nuovo Pirlo: Federico infatti, oltre ad essere prestante fisicamente, è rapido e sempre nel vivo del gioco, ha piedi educatissimi e bravo sui calci di punizione. Il ragazzo però ha bisogno di maturare e giocare, e così viene mandato in prestito in Serie B al Padova;
CARRIERA – La carriera di Viviani è segnata da tanto girovagare: dopo il Padova, i prestiti al Pescara e Latina in Serie B. È con i nerazzurri nel 2014 che Viviani sembra trovare definitivamente quelle continuità e quelle giocate intraviste a Roma: in due anni colleziona 41 presenze e 11 gol risultando uno dei migliori centrocampisti del campionato cadetto. La chiamata della Serie A non tarda ad arrivare: l’Hellas Verona lo acquista a titolo definitivo dalla Roma per 4 milioni, una cifra non indifferente per i gialloblù. Il ragazzo a fine stagione collezionerà 19 presenze e 3 gol in una stagione condizionata dalla pubalgia, che lo terrà fuori quasi 2 mesi, e da una operazione alla caviglia che gli fa saltare quasi tutta la fine del campionato, con la squadra che viene retrocessa in Serie B.
Il Bologna però crede alle qualità del calciatore e nella stagione successiva lo acquista con la formula del prestito con diritto di riscatto per sostituire Diawara approdato al Napoli. 2 gol in 17 presenze, numeri che però non bastano a guadagnarsi la conferma in rossoblù l’anno successivo.
Nel suo futuro c’è la SPAL con cui trova una discreta continuità, giocando 30 partite condite da 3 gol. Gli spallini esercitano l’opzione di riscatto ma a gennaio del 2019 lo cedono in prestito al Frosinone dove però gioca appena 5 partite, tornando alla base già a fine campionato. Livorno, ancora SPAL e Brescia, queste le sue ultime tappe, con le rondinelle che lo acquistano a titolo definitivo nel giugno del 2022. Arrivato con grandi aspettative e fortemente voluto da Clotet, Viviani colleziona 15 presenze per un totale di 822 minuti giocati. Un infortunio alla coscia mai completamente smaltito e alcune divergenze con Cellino lo portano lontano dal campo con l’ultima partita giocata dal centrocampista lo scorso 28 gennaio contro il Como. Ora la sfida con la Ternana, pronta ad accoglierlo a braccia aperte per portare in mezzo al campo qualità ed esperienza al servizio di una squadra giovane e vogliosa di conquistarsi la permanenza in Serie B;
CARATTERISTICHE TECNICHE – Federico Viviani è un centrocampista tecnico, bravo sia in fase di copertura che in quella di costruzione, quello che forse manca alla Ternana di oggi. Creare geometrie in mezzo al campo, questo è quello che si aspetta Lucarelli dal lui. Il suo ruolo naturale è davanti alla difesa, un ottimo play di centrocampo per la categoria. Bravo sui calci piazzati, è dotato di un tiro potente che lo rende molto temibile da fuori area. Abile nei contrasti, Viviani è uno di quei giocatori che raramente tira indietro il piede, qualità che ha imparato a gestire nel corso della sua carriera ma che ancora lo rende incline a qualche cartellino di troppo, aspetto questo su cui Lucarelli lavorerà sicuramente visto la sua sensibilità al tema. Bravo in fase di raccordo tra attacco e difesa ha tutte le qualità da leader per prendere in mano le chiavi del centrocampo della Ternana ed imporsi come leader nello spogliatoio.
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