Emmanuele Cicerelli: il segreto dei suoi record a Terni e il sogno della Serie B
Scopri l’intervista a Emmanuele Cicerelli ospite di Arena C su TRG: gol, assist, il legame con Terni e il futuro alla Ternana. Tra ambizioni, derby e segreti di squadra.
Che partita è stata contro il Pontedera? Cosa si poteva fare di meglio?
Abbiamo fatto quasi tutto il possibile. La prestazione c’è stata, ma ci è mancata cattiveria sottoporta. Abbiamo colpito pali, traverse e io stesso ho sprecato alcune occasioni. Il rimpianto c’è, ma anche la consapevolezza di aver fatto bene. Analizzando la partita, è chiaro che dobbiamo migliorare in concretezza. Partite del genere possono nascondere insidie, e se non le vinci c’è il rischio persino di perderle. Per fortuna, abbiamo avuto un grande Vannucchi. Con un pizzico di cattiveria in più avremmo sbloccato la gara e reso tutto più semplice.
Se dovesse arrivare qualche offerta da categorie superiori, potresti andare via?
No, resto qui. Sono in prestito dal Catania con obbligo di riscatto in caso di Serie B. Restare significherebbe che siamo riusciti a salire di categoria e questo è il nostro obiettivo principale.
12 gol, 5 assist… mai così decisivo. Cosa ti sta dando Terni e la Ternana?
Il contesto conta tantissimo. A Terni ho trovato un mister con idee che mi esaltano e una squadra che valorizza le mie caratteristiche. Negli ultimi anni ho giocato in posizioni diverse, come mezzala o quinto di centrocampo, ma qui ho ritrovato il mio ruolo ideale. Mi sento al centro di un progetto che mi stimola e valorizza. Questa vena realizzativa era dentro di me, ma ora sta finalmente venendo fuori.
Come sei arrivato a Terni?
Ero a Catania e pensavo di restarci. Poi ho avuto un confronto con la dirigenza e abbiamo deciso di interrompere il rapporto per evitare di rovinare il percorso fatto insieme. Terni è stata una sorpresa, ma sono contento della scelta. Ora guardo al futuro, non ai ricordi.
Più Entella del Pescara come antagonista?
Sono tutte squadre forti. Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e lavorare con costanza. Almeno fino a marzo è fondamentale concentrarci esclusivamente sul nostro cammino. Entella e Pescara sono formazioni temibili, ma se continuiamo così potremo giocarcela fino alla fine.
C’è un collegamento tra il tuo nome Pio e il fatto che sei nato a San Giovanni Rotondo?
Sì, sono nato lì ma vivo a Manfredonia. È tradizione dalle nostre parti mettere “Pio” come secondo nome.
Cosa bisogna aspettarsi dal derby?
Massimo rispetto per il Gubbio, che sta facendo molto bene. Daremo il massimo, mettendo in campo le nostre caratteristiche migliori.
Uno dei segreti della Ternana è l’equilibrio?
Assolutamente sì. Una buona fase offensiva non può prescindere da una solida fase difensiva. Tutti dobbiamo contribuire, a partire da noi attaccanti. Non subire gol crea fiducia e ci rende più sereni e lucidi davanti alla porta avversaria.
Ti sei prefissato un obiettivo personale?
Non ho un obiettivo specifico in termini di gol. Certo, segnare è bello, ma il mio vero sogno è vincere il campionato. Tutto il resto passa in secondo piano.
Cianci ha detto che sei il più generoso e preferisci fare assist piuttosto che segnare…
Pietro mi conosce bene. Mi fa piacere che pensi questo di me. Per me è importante il bene della squadra. Se un compagno risolvesse una partita al posto mio, sarei felice. Con Pietro c’è un rapporto quasi fraterno. Quando discutiamo è solo per il bene comune, mai per altro.