Nemmeno il tempo di concludere un campionato che il primo record eguagliato dalla Ternana lo scorso anno è caduto. Ci riferiamo a quello delle vittorie consecutive. La squadra rossoverde si era fermata a quota 11 insieme al Cittadella. Da qualche giorno però c’è il Modena, dell’ex allenatore delle Fere, Attilio Tesser a guardare tutti dall’alto dei suoi 12 successi consecutivi.
“Sinceramente io guardo solo ai punti in palio. Sono felice – dichiara Tesser raggiunto al telefono – per i ragazzi, la società, i tifosi e la città. Il record appartiene a loro più che ad una sola persona. Non ha nessuna rilevanza per il risultato finale ma spero che sia il nostro trampolino di lancio”.
La notizia che a soffiare un record alla Ternana sei stato Attilio Tesser ha scatenato tantissime reazioni positive nei tifosi rossoverdi…
“Non posso che ringraziare la gente di Terni. Conservo un ricordo bellissimo della città così come ce l’ho per le altre nelle quali ho allenato e mi sono trovato bene. Sono rimasto affezionato a Terni e riavvolgendo il nastro posso dire che l’anno in cui arrivai raggiungemmo la salvezza mettendoci tanto cuore e questo la città lo ha apprezzato”.
Come si spiega il legame con Terni?
“Non credo sia legato soltanto al risultato sportivo anche se è vero che noi allenatori dipendiamo dai numeri. Ho vissuto poco la città ma ho cercato di essere sempre aperto e disponibile con tutte le persone che venivano al campo. L’ho fatto a Terni così come l’ho fatto in tutte le altre realtà dove ho lavorato e lavoro. Questo mi ha portato a farmi volere bene dalla gran parte delle persone”.
Quest’anno allena il Modena che, rosa alla mano, ha tanto rossoverde al suo interno. Da giocatori come Tremolada e Matteo Ciofani, al portiere Gagno, al centrocampista Castiglia fino all’attaccante Marotta che in rossoverde ha mosso i primi passi…
“Diciamo che c’è una bella colonia di ex Ternana – ride – tutti ragazzi che a Terni si sono trovati bene e che non perdono occasione per ricordarlo”.
Guardando in casa Modena c’è una bella lotta con la Reggiana per la vetta del girone B…
“Viviamo un campionato bellissimo. Alla ripresa giocheremo proprio contro di loro, una squadra reduce da venti risultati utili consecutivi. Questo a testimonianza di quanto sia difficile il nostro girone”.
Continua a seguire la Ternana?
“Certo: tra l’altro a Terni ho ancora qualche amico che mi tiene aggiornato. L’hanno scorso ho visto una Ternana incredibile che andava a vincere ovunque giocando un gran bel calcio. Leggevo poi i resoconti delle partite sui giornali e mi ha fatto molto effetto vedere quello che sono riusciti a fare perché la Lega Pro non è semplice. Tutt’altro. Ogni partita nasconde un’insidia e se non sei sempre concentrato puoi cadere in qualunque campo”.
Nella sua esperienza a Terni hai lavorato con due colonne di questa Ternana: Cesar Falletti e Antonio Palumbo
“Ricordo che Falletti non era titolare con me il primo anno mentre nel secondo ha scalato tutte le gerarchie. Si parlava tanto di Avenatti, giocatore importante. Ma Cesar aveva le qualità per fare bene e si è visto da subito. Il secondo anno fece un girone di ritorno molto importante. Tutt’altro discorso per Palumbo. Era in Primavera e con me ha giocato sempre per scelta tecnica. Aveva ed ha tutt’ora qualità importanti. Tra l’altro, ti dico che ho cercato per un paio di anni di prenderlo senza riuscirci”.
Si aspettava una carriera così per loro due?
“Se parliamo di Falletti possiamo dire che è la dimostrazione di quanto non sia facile emergere. Cesar ha una grandissima qualità, aveva fatto molto bene in B e qualcosa ha fatto vedere in serie A dove, magari, poteva soffrire la struttura fisica. Lui è un giocatore forte e lo ha dimostrato ancora una volta l’anno scorso in C. A mio avviso è un elemento importante per una società di alto-medio livello di B ma che può stare anche in 6 o 7 squadre di serie A.
Discorso diverso per Palumbo. Lui la sua carriera se la sta costruendo. Da giovane quando decidemmo di portarlo in prima squadra rimasi colpito oltre che dalla sua qualità delle letture tattiche che gli consentivano di giocare bene in qualsiasi posizione lo mettevano. Ha mezzi per fare sicuramente bene in Serie B e anche di più”.
Ultimo passaggio ma non per questo meno importante. Cristiano Lucarelli. Rivendica sempre con orgoglio di aver preferito la gavetta piuttosto che sfruttare la sua carriera da calciatore per trovare subito una panchina importante. Un percorso ad ostacoli che alla fine ha portato i primi risultati molto positivi…
“Sul discorso della gavetta mi trova perfettamente d’accordo. Lo paragono un pochino a Pippo Inzaghi che, dopo il Milan è partito dal Venezia, dalla Lega Pro. Lui ha fatto bel percorso e sta dimostrando di avere i mezzi per fare questo lavoro. Ha davanti a sé una strada importante per potersi divertire nella Ternana. A quale livello non possiamo saperlo anche perché poi, come dicevo all’inizio, per noi allenatori i numeri alla fine valgono. A proposito, visti i suoi e della sua Ternana dell’ultimo anno e mezzo mi sembra evidente che ha dimostrato di poterci stare in questa categoria. Tra l’altro dopo aver espresso un grande calcio in C ha saputo rialzarsi dopo un avvio difficile in B e far vedere anche in questa categoria qualcosa di molto buono”.
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