Fano-Ternana, De Canio: “A Fano sarà una gara diversa”

Nemmeno il tempo di dimenticare la vittoria di Monza, che per la Ternana è di nuovo ora di rifinitura e conferenza stampa, per la quale in sala stampa si è presentato Gigi De Canio. 

Domani a Fano: il pericolo maggiore può essere il rilassamento dopo la vittoria?

"Fano è un altro tipo di partita. Per abitudine io guardo avanti, già quando una partita sta per finire si è già oltre, perchè l'obiettivo non è vicino e si può correre il rischio che ci sia una specie di rilassamento, ma solo inizialmente, perchè già da ieri abbiamo iniziato a parlare delle difficoltà di questa gara, che sono diverse e maggiori rispetto a Monza". 

Che tipo di avversario è il Fano?

"Ha le caratteristiche proprie di una squadra di C, con una buona carica agonistica che fa prendere alla partita ritmi alti. Si difendono in maniera molto compatta e quando hanno palla cercano la verticalizzazione attaccando con molti uomini. Sarà una gara meno tecnica e più agonistica". 

Lei ha detto che ancora la Ternana non ha fatto nulla, smorzando facili entusiasmi…

"Io sono una persona misurata e con una buona dose d'esperienza, l'ho sempre pensata così. Le tappe di avvicinamento sono importanti, ma a patto che ci sia continuità e la capacità di saper leggere le situazioni. Credo che la strada per raggiungere qualsiasi obiettivo sia avere equilibrio". 

E' contento delle risposte di Frediani e Giraudo, adattati in ruoli non loro?

"Non c'è da essere contenti o scontenti: so che lo possono fare in determinate circostanze e ci alleniamo per farlo. Ho fiducia in loro perchè so che sono professionisti, ragazzi con qualità morali e professionali di alto profilo". 

Ci dobbiamo attendere qualche cambio domani?

"Non stravolgimenti particolari, ma qualche cambio si".

Le condizioni di Hristov e Bergamelli?

"Hristov purtroppo ha perso una chance, ha l'influenza e non è convocato. Bergamelli ha avuto un piccolo problema, non so nemmeno bene di cosa si tratti". 

Ci sono ballottaggi?

"Si ma devo fare tante considerazioni, anche in altri ruoli e in vista delle altre partite. Ho già cambiato idea tre o quattro volte, ma anche domenica stavo per fare delle sostituzioni e poi ho invertito l'ordine: per esempio a Defendi domenica sono venuti i crampi, cosa incredibile per un giocatore formidabile come lui, e devo immaginare anche cosa potrebbe comportare l'intensità della partita di domani sera. Però sono riflessioni che vanno fatte considerando che c'è un altro giorno. Negli altri ruoli abbiamo alternative, a centrocampo ne abbiamo meno". 

Una certezza potrebbe essere Marilungo davanti?

"Non lo so, sto riflettendo anche su quello. Davanti il reparto abbonda, quindi c'è possibilità di far riposare qualcuno, di cambiare a partita iniziata. il problema è più in mezzo al campo, dove si deve correre di più, si deve costruire, ed è quello il problema che ci assilla di più". 

Butic come vive il momento del reparto offensivo che a detta di tutti è fuori categoria?

"Questa è una soluzione a cui sto pensando". 

Al di la del punteggio altisonante, ci sono stati aspetti molto positivi per noi, come la ricerca di alcune giocate, meccanismi migliorati. Una crescita insomma. Poi ci sono novità sugli infortunati?

"La partita di Monza s'è giocata in un contesto che può valorizzare le nostre caratteristiche: un campo bello, largo, abbiamo iniziato la gara dando subito la nostra impronta. Abbiamo sofferto e concesso qualcosa di troppo commettendo qualche errore nella fase difensiva, però globalmente c'è stata una qualità di gioco superiore rispetto alle altre partite. Certamente è una strada che abbiamo tracciato dall'inizio e che cerchiamo di seguire, anche se in maniera altalenante. I primi dieci minuti siamo arrivati tre volte in porta. Come io vi ho detto, e non è un alibi, queste cose hanno bisogno di tempo, a volte riescono, a volte le provi e non riescono ed altre ancora ti dimentichi anche di provarle. Nel tempo saremo una squadra migliore di quello che siamo ora, nel frattempo registriamo i segnali di crescita dovuti al grande senso di appartenenza di questi ragazzi e alla loro grande professionalità. Gli infortunati non possono dare novità significative ancora, c'è ancora necessità di tempo: la spalla di Altobelli deve rafforzarsi prima di poter entrare in campo e sopportare i contrasti, quelli muscolari di Rivas e Vives hanno bisogno del loro tempo. Anche da un punto di vista medico non siamo stati ineccepibili in queste due situazioni, ma sono cose che rientrano nella normalità in un ambiente che cerca di crescere". 

Ha dato qualche consiglio particolare, magari anche a Callegari, che sta crescendo?

"Ha fatto un paio di errori, ma io sono d'accordo. E' stata la sua migliore partita e forse anche il migliore in campo. Ma io parto dal presupposto che un ragazzo con le sue qualità deve imparare e migliorarsi: deve parlare di più, deve esprimere maggiore personalità, farsi vedere e servire di più, perchè quel ruolo li è il fulcro del gioco. E' alle prime esperienze significative, è un ragazzo splendido come gli altri e mi va benissimo così". 

Lei dice che dal punto di vista medico non siamo stati ineccepibili: come mai?

"E' un fatto normale, perchè quando si fanno degli esami diagnostici poi vanno interpretati e compresi, e possono dare un'idea un po' diversa. Non è facile come sembra, ognuno di noi nelle valutazioni sbaglia, ma non solo nell'esame, ma anche nel dialogo fra di noi. Anche li abbiamo molto margine di miglioramento, ma anche solo nella conoscenza dei singoli giocatori, come rispondono agli infortuni". 

La sorprende il primo posto della Fermana?

"Un po' mi sorprende certamente, perchè si pensava al Pordenone , al Vicenza, alla Feralpi, al Monza, tutto sommato la Fermana è la vera sorpresa e anche l'Imolese, una squadra solida che gioca un calcio efficace e ha buona qualità". 

Come si gioca contro il Fano, squadra aggressiva?

"Quando l'avversario ti aggredisce devi cercare di giocare la palla il più velocemente possibile, se rallenti il ritmo tu non guadagni campo e l'avversario si galvanizza nella ricerca del pressing e della profondità. Se giochi orizzontale dai modo all'avversario di difendersi bene, invece noi dobbiamo giocare senza commettere distrazioni dietro, poi in qualunque momento il gol possiamo farlo, perchè ne abbiamo la capacità. Non dobbiamo abbassare la guardia".

Il campo di Fano è leggermente più stretto…

"Si, lo è, ma dipende sempre dalla capacità di velocizzare il gioco da parte nostra. Se riusciamo a farlo possiamo eludere la pressione avversaria, se non lo facciamo loro prendono più fiducia e per noi diventa tutto più difficile, come successo per esempio a Trieste quando dopo il gol loro è cmbiata l'inerzia della partita". 

Chi è in questi mesi che è migliorato maggiormente?

"Petko (Hristov N.d.R.). Purtroppo è andato in nazionale, se non fosse andato avrebbe continuato a giocare e non so se qualche suo compagno gli avrebbe preso il posto. Ma tutto il livello è buono".