Bandecchi chiarisce la sua posizione su Instagram. E chiarisce, qualora ci fossero dubbi, a chi era rivolto il silenzio stampa, appena annunciato. L’attacco più pesante è nei confronti di Lucarelli: “Lui è l'allenatore, si dovrebbe vergognare di dire certe cose. O si è spiegato male o non guarda le partite. Il cinquanta per cento dell'insuccesso di ieri è dello staff. Usare certi argomenti per difendere i risultati è da allenatore di serie C”.
Poi rincara la dose: “Oggi la squadra non c'era e nemmeno lo staff; con assenza del direttore sportivo. Dovrebbero stare tutti zitti chiedere scusa ai tifosi… intelligenti”.
Ma i giudizi e le considerazioni di Bandecchi non finiscono qui. Anche se sarebbero abbastanza. Anche per giustificare l’apertura di una vera e propria crisi. Continua, il presidente, rispondendo alle distrazioni ‘extracampo’ che hanno avuto un’influenza sulla squadra aggiunge: “Vendere una squadra non influisce sulla squadra e in più nessuno l’ha venduta ancora. Che il presidente lavori extra squadra è normale e che faccia politica anche. Non è normale che la squadra giochi una domenica divinamente una domenica di merda. E io a giugno non faccio ciò che voglio ma ciò che devo. Ancora deve finire il campionato e parlano tutti troppo dopo ogni sconfitta”. Confermando quindi che a giugno ci saranno dei profondi cambiamenti.
Ma il botta e risposta con i tifosi non finisce qui. Bandecchi risponde, soprattutto a chi lo contesta, a chi dice che la responsabilità di quello che sta succedendo a Terni è prioritariamente la sua allarga la sua considerazione a tutta la squadra: “Perché non prendono i soldi tutti i mesi direttore, allenatore, staff e calciatori per totale due milioni? Il mio errore è solo di pagarli come se lavorassero e per oggi ci siamo detti tutto. A domani”.
E risponde anche a chi individua in maniera precisa le responsabilità, continuando ad indicare alcune scelte presidenziali (come l’esonero di Lucarelli) come una delle cause della stagione storta: “Lei di calcio ne capisce niente, poco sarebbe esagerato dirlo. Primo l'allenatore era cotto aveva paura e andò a casa volentieri (qui il riferimento è all’esonero di Lucarelli dopo la sconfitta di Pisa, ndr). Ora ha la squadra e non la fa girare: mi sembra chiaro. Due, siamo ancora lì a tre punti dai play off e la partita è andata male per colpa della squadra e dallo staff. Tre, vedrà come finirà. Quattro le parole le porta via il vento. Fatti non parole”
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