Giocare senza aver giocato: vantaggio o peccato?
Sembra quasi un gioco di parole, eppure riassume alla perfezione la situazione della Ternana che sabato scenderà al San Nicola per incontrare il Bari: si giocherà senza aver giocato.
Senza starci troppo a pensare, le Fere se la vedranno con il Bari di fatto con una partita in meno nelle gambe, ma anche nella testa e, a differenza degli avversari, si può dire che non hanno affrontato il turno infrasettimanale, almeno non fisicamente: vantaggio o svantaggio allora? La domanda è di quelle lecite e altrettanto difficili, perchè gli aspetti da considerare sono diversi e sfaccettati, come i punti di vista dai quali li si osserva.
E' vero che i rossoverdi non avranno nelle gambe la fatica dei 90 minuti del Liberati contro il Brescia, ma è vero anche che non li avranno nella testa, il che potrebbe aprire due diversi scenari: la Ternana potrebbe arrivare a Bari più leggera, oppure potrebbe arrivarci con un numero maggiore di pensieri. E se ieri sera contro il Brescia le Fere avessero vinto? Certamente ci sarebbe stato un entusiasmo maggiore, si sarebbe archiviata più facilmente la sconfitta di Chiavari provando a se stessi e agli altri che la squadra è sempre la stessa, quella capace di regalare grandi emozioni; la classifica, poi, sarebbe stata diversa, i rossoverdi si sarebbero visti più in alto invece che a ridosso della zona playout. C'è da considerare, poi, che comunque la prima metà della settimana Pochesci e il suo staff hanno lavorato per preparare il match di ieri sera, e che quindi non è tecnicamente giusto parlare di una Ternana che ha più tempo per approcciare alla partita con il Bari: le Fere hanno lo stesso tempo di tutti gli altri, da questo punto di vista non cambia niente.
Insomma, giocare senza aver giocato non comporta in automatico vantaggi o svantaggi, quelli vanno trovati nella testa e nelle gambe di chi va in campo e di chi, dalla panchina, li guida.