Scommessa giocata dalla coppia Evangelisti/Pochesci, una di quelle rischiose che quasi certamente andranno male, una di quelle che le persone che hai di fronte ti guardano sbarrando gli occhi, come a dire che stai per fare una follia: questo era Adriano Montalto a luglio.
Arrivato a Norcia in prova, con la valigia sempre pronta e vicino alla porta della stanza, Montalto ha rapito subito l'attenzione dell'allenatore rossoverde che ha intravisto in lui le potenzialità pr diventare quello che ora, a distanza di mesi, finalmente è, il bomber della Ternana. Adriano è partito un po' in sordina, e ha avuto più di uno scivolone durante questa prima metà di campionato, ma è lui il punto fermo e forte dell'attacco delle Fere, è lui il trascinatore dei rossoverdi. Undici gol, carattere e determinazione da vendere, la sfrontatezza di chi sa che ha i mezzi per farcela, ecco quello che ha colpito maggiormente della punta siciliana, tanto da valergli il soprannome che porta, "l'animale", che gli si addice così tanto quando è in campo e imbrocca la giornata migliore. Montalto è uno che il gol lo sente, che l'area di rigore la vive e la fa sua, che con un po' di continuità in più avrebbe potuto fare "il tagliagole" più spesso.
Una scommessa vinta, ecco cos'è Adriano oggi, con la responsabilità di confermarsi nel girone di ritorno, per se stesso, per chi ci ha creduto e per chi ci crede adesso.
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