IL PAGELLONE – Fazio, cuore di capitano che ha scoperto di essere indispensabile

Fazio è alla quarta stagione a Terni e la fascia di capitano suo braccio lui se l'è trovata quasi per caso. Ci ha voluto scrivere sopra i nomi di tutti i suoi compagni di squadra, per non sentirsi solo. Primo punto a favore. Poi per la prima volta da quando è rossoverde si è trovato subito titolare. In tutte le altre stagioni, quella della promozione inclusa, il posto se l'era guadagnato durante l'anno. Ha giocato sempre tanto, sempre spesso. Ma nulla era assicurato. Lito, lottando su ogni pallone in allenamento metteva in discussione le scelte degli allenatori. Quest'anno in discussione non c'è mai stato ma non ha mai smesso di lottare. Anche perché sta giocando in un ruolo propriamente non suo, visto che il ruolo di terzino di spinta non era nelle sue corde. 

Ma Lito lo sta interpretando alla grandissima. Spinta e copertura, addirittura incursioni anche in zona gol e i voti lo stanno a testimoniare. Solo una gara insufficiente (quella contro il Livorno, come tutti) alcune partite sottotono è vero (Avellino, Cittadella e Trapani) ma anche in quei casi corrispondeva con una giornata non positiva dell'intera squadra. Nelle altre gare mai ha deluso. E soprattutto ci ha sempre messo tutto quello che aveva. Come nella vicenda AST quando proprio lui ha voluto portare la squadra ai cancelli dell'acciaieria e ha proposto il caschetto in campo. Ormai si sente ternano, come la sua compagna e sua figlia (nata da pochissimo). E allora rimane in piedi anche un altro vecchio detto del calcio: il capitano non si discute, si ama. La fascia (dopo i gol di Antenucci) non poteva capitare su un braccio più rossoverde che quello di Lito.

Lito FAZIO media voto 6,1 – 17 presenze