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La pagella di Avenatti: quando l’anatroccolo diventa un cigno

L'anno scorso era parso un po' a tutti un oggetto misterioso e incomprensibile, ma in questo campionato Felipe Avenatti ha finalmente giocato a carte scoperte, dimostrando a tutti quali sono le sue vere capacità.

Inizia col botto, segnando due gol nelle prime tre partite, col Crotone e col Vicenza, consegnando nelle casse della Ternana 6 punti d'oro. Poi continua a far gol, all'Avellino e al Modena sia all'andata che al ritorno, diventando un po' l'incubo delle due formazioni, e ancora al Bari, al Catania, al Brescia e allo Spezia; gli viene assegnato anche il gol realizzato a Perugia, ma lui ammette sin da subito di non esserne l'autore, confermando che a far rotolare la palla in rete è stato il suo amico e compagno Cesar Falletti.

Dopo un inizio di stagione vissuto in forma strepitosa, nel girone di ritorno ha fatto registrare un sensibile calo nelle prestazioni, vuoi per un po' di stanchezza, vuoi per una condizione psicologica non ottimale e vuoi con la complicità dell'infortunio rimediato contro la Virtus Entella, quello strappo al legamento collaterale laterale mediale che lo ha condizionato fin quasi al termine del campionato. Nonostante qualche intoppo sul percorso, la crescita del giovane attaccante uruguayano, rispetto allo scorso anno, è stata netta e innegabile, tanto è vero che Tesser non si è mai privato della sua presenza in campo, se non quando strettamente necessario, impostando tutto il gioco della Ternana intorno alle sue capacità tecniche e tattiche: la sua altezza sfruttata sui lanci lunghi, la sua capacità di gestire il pallone sui piedi quando c'era da infilarsi in area, il suo andarsi a prendere la palla a centrocampo quando la squadra ha faticato ad impostare.

L'oggetto misterioso è diventato un bene di lusso, gli occhi di molte squadre importanti si sono posati su Felipe e forse questo è stato l'ultimo campionato in rossoverde per lui, che con la maglia della Ternana addosso è finalmente sbocciato, confermandosi riferimento e perno dell'attacco rossoverde.

C'è ancora da migliorarsi, Felipe, i margini ci sono e bisogna sfruttarli, perchè sarebbe un peccato sprecare le doti di cui la natura ti ha fatto generosamente dono. Ovunque ti porterà il tuo destino, siamo sicuri che farai sempre meglio.

Felipe AVENATTI

Media voto: 6,1 – Partite giocate: 37

 

Marina Ferretti

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